Valcanale,
ore 07:30, -7°. Calziamo gli sci già in paese e percorriamo in tutta
tranquillità la mulattiera perfettamente innevata verso il rif.
Alpe Corte, per poi imboccare la Valle della Corte sotto i primi tiepidi
raggi di sole. Il
pendio sotto la bastionata rocciosa che sbarra la valle si
presenta abbastanza "pulito", ma la cosa non ci dispiace
affatto: sappiamo che la presenza di neve abbondante già in questo
tratto avrebbe compromesso la riuscita del nostro tour...
Giunti sulla balconata della Baita Corte di Mezzo il paesaggio cambia.
Alle nostre spalle il Pizzo
Arera e la Corna Piana scrutano silenziosamente i nostri movimenti,
mentre di fronte si aprono i ripidi
pendii alla base del Monte delle Galline. Ora l'innevamento è
abbondante e continuo, in un susseguirsi di vallecole e risalti che
nascondono fino all'ultimo metro l'apparentemente irraggiungibile Passo
dei Laghi Gemelli. L'itinerario e l'ambiente diventano severi. Per
scendere il ripido pendio che conduce alla Valle del Farno dobbiamo
necessariamente togliere le pelli di foca: la neve è infatti
"cementata" e i vari accumuli presenti consigliano prudenza.
In alto, intanto, i variegati pendii del Farno
attendono di essere solcati. La progressione è delicata, calziamo
i rampanti. Il terreno è talvolta ripido e la quantità industriale di
traversi a mezzacosta non concede distrazioni di sorta. Sbuchiamo in una
zona a pendenza meno accentuata, circa 100 metri sotto la vetta e ci
accorgiamo che il sole, ormai alto, illumina i Laghi Gemelli dominati
dalla triade Pietra
Quadra-Spondone-Tonale senza però riuscire a scoprirli dallo spesso
mantello invernale che li protegge. Non resta che farsi coraggio e
salire gli ultimi ripidissimi metri. Il mio compagno mi convince a farlo
sci ai piedi. Varie svolte, poi scaletta, fino a trovarmi costretto a
togliere gli sci per superare gli ultimi...80 cm verticali che fanno da
ultimo gradino alla piatta sommità. Il panorama lascia senza fiato
(ammesso che ce ne fosse bisogno), partendo dal vicino e roccioso Monte
Corte , passando per il Diavolo
di Tenda , contornato dalle varie cime della zona tutte più o meno
conosciute, fino a soffermarsi sulla lontana Val
Masino-Disgrazia , che spuntano alle spalle dell'imponente Pizzo del
Becco. Una meritata pausa per i consueti gesti del fine salita ed eccoci
pronti per la svolata...
Tra me e me penso "...farò 50 metri derapando...", invece Rob
azzarda la prima curva, poi la seconda e poi la terza. Si gira, mi
guarda...entusiasta... "...vieni, è fantastica!" Ma si, senza
paura, confidando nelle lamine a lungo affilate ieri proprio per
l'occasione. WOW, davvero fantastica: neve tirata dal vento, modello
"buccia di pesca", con brina superficiale. Uno sballo! Ed ecco
il ciabattone (io) infilare una serie di curve fino al colletto dove
solitamente si lasciano gli sci in salita. Continuiamo; la discesa è
articolata, alcuni pendii cedono, altri invece si concedono secondo
l'esposizione, ad una buona discesa ora su fondo portante, ora su
"smollato". Giunti ai Laghi Gemelli, allunghiamo la risalita
proseguendo fino al Passo di Mezzeno, traversando poi a mezzacosta,
(ripido e a tratti molto delicato) con estrema cautela, in leggera
discesa, per risalire nuovamente al Passo dei Laghi Gemelli. Ormai sono
le 16:00. Non ci resta che puntare decisamente a valle. Lungo i vari
tratti di mulattiera che percorro a spazzaneve selvaggio, ripenso alla
bellezza del luogo e le risorse sia fisiche che mentali spese
durante la giornata; sono soddisfatto. Ancora una volta questo
angolo delle Orobie ci ha riservato una giornata indimenticabile.
by
Domenico;
Partecipanti:
io e Roberto. |