Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia        10/01/04 Cima di Menna            

 

Finalmente calziamo gli sci...al cospetto della LunaPartenza notturna, niente di nuovo, solo un particolare... non sono solo. Avete capito bene: ho ilPoco prima dell'alba, ma la Luna Continua a farci compagnia compagno. A dire il vero è proprio da lui che ho preso spunto e coraggio per organizzare i miei raid al chiar di Luna. Si sceglie una vetta demodè, "alternativa" che neanche i locali prendono mai in considerazione. Si parte, lui con climb e snobo' a spalle, io con i miei fidati sci nello zaino. Ci addentriamo nel bosco e, seguendo una ripida mulattiera prima e le tracce dei camosci poi, raggiungiamo dopo un tratto impervio il Casinetto di Menna E' inusuale per me vedere l'alba sorgere dietro il mio Golemdove possiamo armarci di sci ai piedi. La luna è ancora alta e ci illumina, possiamo riporre la frontale nello zaino e proseguire lungo la dolce dorsale. Alzandoci diPrimi raggi di sole sull'Arera quota veniamo investiti da una fresca brezza che accompagna l'alba regalandoci un paesaggio nuovo, nonostante si sia qui da tempo...
Ecco quindi apparire fieri di se il Guglielmo, che mai prima avevo visto partorire il Sole dalle sue arrotondate sommità, e il Pizzo Arera, che anche dal versante di Mau allunga mentre la cresta comincia ad essere piuttosto panoramica... Zambla conserva la sua imponenza. La salita prosegue interrotta da decine di click in ogni direzione e, una volta tanto, anche agliMau sul suggestivo filo di cresta omini che li scattano. Il Mau allunga sullo spettacolare spallone mentre mi soffermo ad ammirare un camoscio che discende saltellante il dirupo proprio posto sotto il mio compagno. Lo raggiungo poco prima di montare sulla cresta che conduce ad una delle antecime della Cima di Menna, quindi ci alterniamo alla testa della diligenza onde poterci immortalare a vicenda su sfondi Ecco di fornte a noi la nostra meta, che raggiungeremo per lo spallone di destra alquanto suggestivi. Al culmine dello spalloneE man mano che si sale il percorso diventa anche suggestivo dobbiamo perdere un centinaio di metri di quota per risalire successivamente in direzione della spalla che man mano che sale verso la cima perde di pendenza e spessore fino a diventare una cresta pressoché pianeggiante interrotta da risalti più o meno ripidi. Doverosa foto al versante Dalla cresta finale un'insolita panoramica sull'Arera ovest dell'Arera ed in men che non si dica siamo pronti a gustarci la succulenta discesa che ci aspetta li, a tratti esuberante, a tratti polverosa fino al colle che ospita il piccolo rifugio. Risaliamo nuovamente e stancamente la già citata edLa discesa si preannuncia alquanto divertente anonima antecima per rituffarci a capofitto giù per i suoi stupendi pendii sud-ovest con neve inizialmente farinosa lavorata dal vento, quindi di crosta I ripidi pendii del Menna, polverosi e tutti per noi portante da sogno, attraversando versanti aperti, radure e boschi molto radi fino ad incrociare una stradina innevata che seguiremo, tagliandola adeguatamente e metodicamente fino ad abbandonarla, esausta, per  incontrare il bosco percorso e non visto in salita. Dopo breve insistenza spalliamo gli attrezzi e rapidi guadagniamo il fondo della mulattiera dalla quale, in breve, raggiungiamo la macchina e quei pochissimi chilometri che ci separano dalle nostre tane.

         
                                                                                                          by Domenico

Partecipanti: Io e Mau

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