Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                                            03/01/04 Cima Grem

 

Il confine tra Purgatorio e Paradiso
Il Sole fa capolino
L'incendio divampa sul manto candido
Dall'antecima un'occhio a est
Dalla vetta verso le Cime di Belloro

Ieri nevicava... e nevicava fino in basso. "Stavolta la Grem la traccio io!". Mi avventuro con la macchina lungo la stradina che sale oltre Calchera, ma la neve è già tanta e mi intima lo stop. Aggiungo gli sci ai miei piedi già corazzati dagli scarponi e via a battere 30 cm di neve polverosissima al chiaro della frontale. La giornata è nebbiosa, fredda e poco invitante, ma la neve...quella ti incita a continuare. Dietro di me sento le voci di altri due "furbi" che solo per poco hanno perso il biglietto valido per la prima fila. Continuo a salire, ma dai pendii capisco che sono fuori dall'itinerario usuale. Viro a destra e rimonto ripido, fino a sbucare alla conosciuta malga che mi rincuora indicandomi la via giusta. Adesso lo spallone non ha incognite e, in più, il poker: supero la recinzione del purgatorio per approdare drittodritto al cancello del Paradiso. In pochi metri cambia la temperatura, la visuale, il mondo. Urla di gioia: sono i due compari dietro di me che sono approdati alla porta della visibilità. Li guardo salire con la loro tavola sulle spalle lungo il groppone che conduce all'antecima del Grem. Ormai ci sono, sull'antecima... ci siamo... io e il magico rito dell'alba che fa esplodere dal manto bianco i colori più variegati. L'inversione termica è notevole, l'aria fredda è stata "schiacciata", compressa negli strati più bassi dell'atmosfera dall'alta pressione galoppante, condensata in un mare di soffice ovatta bruna, al di sopra della quale galleggiano comode le cime delle montagne circostanti. Il Sole gioca a dipingere e truccare tutto ciò che si frappone tra lui e l'orizzonte e man mano che si alza le forme si schiacciano, i colori si caricano e si stemprano a piacimento... spettacolo! Continuo la rincorsa alla croce di vetta ormai a portata di mano e non mi par vero di essere solo su una montagna che più volte ho visto sempre brulicante di anime scianti. Il gatto e la volpe con lo snowboard non mi seguono più, si sono già lanciati nel ricamo dei pendii vergini...
Con calma mi preparo a gustare la mia discesa. La cresta è orlata da timide cornici ma ben sciabile. Dall'antecima giù nel ripido per l'apoteosi: una infinita sequela di virgole ripetute con precisione scandalosa, al limite del plagio... "...vecchia ciabatta, con questa neve anche tu potresti fare il promo per «Montagne di Lombardia»..."
Rintraccio le scie degli snobo' e le seguo fino a sprofondare nuovamente nell'umido e inospitale grigiore. Ne raggiungo uno, ed è quello giusto, è Mau. Lui risale mentre io, a malincuore, rincaso e nonostante il fumigante torpore del rimanente tratto di discesa, la melodia della soffice serpentina mi accompagnerà fino al pandino...

I due compari varcano il confine...
I colori cominciano a spettacolarizzare il paesaggio
Dall'antecima scorgo l'Alben galleggiare
La cresta finale
La cresta appena percorsa vista dalla vetta

    
                                                                                                               by Domenico

Partecipanti: Io

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