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Capita
ogni anno, ad un certo punto della stagione, di ricordarsi di
quella stupenda triade di montagne costituita dai Pizzi Palù... e
allora ti viene voglia di tornarci, questa volta con gli sci, per
gustarti la lunga discesa sul ghiacciaio del Morteratsch, ma
quando guardi il calendario ti accorgi che sei già a Maggio e gli
impianti del Diavolezza sono fermi... per evitare che ciò si
ripeta decido di anticipare il desiderio, ma, quando tutto è
ormai definito un consulto con Ricky sulle condizioni meteo della
zona mi fanno cambiare idea, spostando la preferenza all'italianissimo
Pizzo Cassandra. Mai scelta si rivelò più giusta: dal ghiacciaio
della Ventina, nel cielo azzurro, vedremo un solo grosso cumulo
addensarsi sulle cime del Bernina...quando si dice azzeccarci... Freddo,
siamo intorno allo zero... Sole, giornata splendida...in alto
qualche "pennacchio" si alza dalle vette svizzere, deve
esserci molto vento in quota. La stradina che porta al Porro-Gerli
è innevata fino al torrente, uno strato di vetro ricopre la neve
testimone del repentino calo della temperatura. La salita fino al
rifugio è monotona, nel bosco, senza panorama se non il
bellissimo profilo del Monte del Forno. Giunti sul gradino del
rifugio le cose migliorano nettamente: il Ghiacciaio della Ventina
abbondantemente innevato fa da altare allla mole del Pizzo
Cassandra posizionato proprio al termine dello stesso, quasi 5 km
di lenzuolo ghiacciato precedono la salita vera e propria alla
cima, non ci resta che armarci di pazienza e partire. Mentre
saliamo il Ricky ci illustra saccentemente i movimenti del
ghiacciaio e l'evoluzione in prospettiva...niente di rassicurante!
In ogni caso, per il momento, l'innevamento dona alla distesa
glaciale una parvenza di ottima forma: niente crepacci aperti e
perfino la famigerata crepaccia terminale è addirittura
irrintracciabile. Giungiamo cosi sciaipiedi al Passo Cassandra,
dove altri scialpinisti bivaccano indecisi se affrontare la cresta
o meno. Noi di dubbi non ne abbiamo, così ci incamminiamo verso
la panoramica cresta superando subito un malagevole passaggio su
roccia. Il seguito è una cresta nevosa talora afflata, con
cornici, ma mai realmente impegnativa. Raggiunta la vetta ci
rifocilliamo e cominciamo a pensare alla discesa. In realtà
nessuno di noi confida in una sciata esaltante...
La discesa dalla cresta avviene rapidamente, poi, ricalzati gli
scicominciamo a scendere il ripido pendio del Passo Cassandra su
neve piuttosto "difficile". Pochissimo dopo però le
cose migliorano notevolmente: cominciamo a ricamare i vasti pendii
immacolatitra urla di gioia, increduli. Che meravigliosa sorpresa:
i -9° patiti in cima hanno creato una crosta portante dalla
superficie comunque ammorbidita dal sole; una sciata semplicemente
sensazionale. A questo punto paventiamo solo la stradina
ghiacciata che già in salita ci aveva procurato non pochi
problemi. Fortunatamente anche qui siamo fortunati: il caldo del
pomeriggio inoltrato ha trasformato la pista da bob in una
scorrevole e divertente passarella che, tra escursionisti e
turisti, ci riconduce rapidamente al fondovalle.
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