Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                                           25/04/04 Pizzo Cassandra

 


Lo stupendo vallone del Ventina
La parte superiore del Ghiacciaio Ventina
Risalendo l'ultimo tratto di cresta


Capita ogni anno, ad un certo punto della stagione, di ricordarsi di quella stupenda triade di montagne costituita dai Pizzi Palù... e allora ti viene voglia di tornarci, questa volta con gli sci, per gustarti la lunga discesa sul ghiacciaio del Morteratsch, ma quando guardi il calendario ti accorgi che sei già a Maggio e gli impianti del Diavolezza sono fermi... per evitare che ciò si ripeta decido di anticipare il desiderio, ma, quando tutto è ormai definito un consulto con Ricky sulle condizioni meteo della zona mi fanno cambiare idea, spostando la preferenza all'italianissimo Pizzo Cassandra. Mai scelta si rivelò più giusta: dal ghiacciaio della Ventina, nel cielo azzurro, vedremo un solo grosso cumulo addensarsi sulle cime del Bernina...quando si dice azzeccarci...

Freddo, siamo intorno allo zero... Sole, giornata splendida...in alto qualche "pennacchio" si alza dalle vette svizzere, deve esserci molto vento in quota. La stradina che porta al Porro-Gerli è innevata fino al torrente, uno strato di vetro ricopre la neve testimone del repentino calo della temperatura. La salita fino al rifugio è monotona, nel bosco, senza panorama se non il bellissimo profilo del Monte del Forno. Giunti sul gradino del rifugio le cose migliorano nettamente: il Ghiacciaio della Ventina abbondantemente innevato fa da altare allla mole del Pizzo Cassandra posizionato proprio al termine dello stesso, quasi 5 km di lenzuolo ghiacciato precedono la salita vera e propria alla cima, non ci resta che armarci di pazienza e partire. Mentre saliamo il Ricky ci illustra saccentemente i movimenti del ghiacciaio e l'evoluzione in prospettiva...niente di rassicurante! In ogni caso, per il momento, l'innevamento dona alla distesa glaciale una parvenza di ottima forma: niente crepacci aperti e perfino la famigerata crepaccia terminale è addirittura irrintracciabile. Giungiamo cosi sciaipiedi al Passo Cassandra, dove altri scialpinisti bivaccano indecisi se affrontare la cresta o meno. Noi di dubbi non ne abbiamo, così ci incamminiamo verso la panoramica cresta superando subito un malagevole passaggio su roccia. Il seguito è una cresta nevosa talora afflata, con cornici, ma mai realmente impegnativa. Raggiunta la vetta ci rifocilliamo e cominciamo a pensare alla discesa. In realtà nessuno di noi confida in una sciata esaltante...
La discesa dalla cresta avviene rapidamente, poi, ricalzati gli scicominciamo a scendere il ripido pendio del Passo Cassandra su neve piuttosto "difficile". Pochissimo dopo però le cose migliorano notevolmente: cominciamo a ricamare i vasti pendii immacolatitra urla di gioia, increduli. Che meravigliosa sorpresa: i -9° patiti in cima hanno creato una crosta portante dalla superficie comunque ammorbidita dal sole; una sciata semplicemente sensazionale. A questo punto paventiamo solo la stradina ghiacciata che già in salita ci aveva procurato non pochi problemi. Fortunatamente anche qui siamo fortunati: il caldo del pomeriggio inoltrato ha trasformato la pista da bob in una scorrevole e divertente passarella che, tra escursionisti e turisti, ci riconduce rapidamente al fondovalle. 


I potenti seracchi che sovrastano il Ventina
Al Passo Cassandra inizia la cresta
La discesa dalla vetta

                                                                                                                                              by Domenico

                                                                                                                  
Partecipanti: Io, Ricky, Matteo, Lorenzo e Dario

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