Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                                            06/06/04 Cima Brenta

 

Si apre il panorama sul Castelletto di Tuckett e la Cima Brenta

 

 

 






Entrando nel vallone della Bocca di Tuckett appare il mitico seracco pensile di Cima Brenta

 

 

 

 






A metà del canale

 

 

 






La discesa ripida dal colletto

 











Dopo le fantastiche giornate trascorse in Sfissera per il Rimpfisch sentivo l'esigenza di "sopperire" ad un grave bug del mio paniere. In effetti l'onta di non conoscere le Dolomiti andava lavata al più presto. E fu cosi che, confortato da informazioni fauste reperite in rete, invitai il Rob (che lo aveva già salito) ad effettuare una salita particolare, su per un ripido scivolo con traversata e discesa per un'altro versante, meno impegnativo ma pur sempre "da Top". Neanche ci fosse stato bisogno di ripeterglielo...la Cima Brenta sarebbe stato l'inizio della scoperta degli itinerari dolomitici!

La mattina, neanche prestissimo, recuperiamo un'assonnata Francesca in quel di Gavardo e insieme a Gianfranco e Rob formiamo il gruppo che, una volta al Vallesinella, sarà rimpinguato da Fedora e Ivan. Partiamo spediti scinspalla e in pochissimo tempo raggiungiamo il rifugio Casinei dal quale, in breve, ci portiamo nella grande vallata sovrastata dal Castello di Vallesinella. Poco dopo si possono (meraviglia) già calzare gli sci. La salita prosegue rapida, su neve abbondante che ricopre gli enormi macigni che costellano la valle sopratutto nella parte alta; Ivan non è dei nostri, ha deciso di passare la giornata con la famigliola nella zona delle cascate di Vallesinella e del Brentei. Raggiungiamo il rifugio Tuckett, dal quale la vista, già splendida, viene arricchita dal grande vallone che degrada dalla Bocca di Tuckett e dal mitico seracco pensile della Brenta. Un breve traverso senza neve e ci troviamo a risalire l'ampio vallone con tratti un pochino sostenuti ma generalmente di pendenza uniforme. Francesca decide di non essere in giornata e si esibisce in numerosi scivoloni che  sanciscono la correttezza dell'impressione. Ci raggiungerà comunque senza problemi alla Bocca di Tuckett (è in ogni caso un'atleta) ma deciderà di non seguirci nel prosieguo della traversata. Dopo una breve pausa ristoratrice ci portiamo all'attacco del canalone. Il tempo comincia a cambiare e nel giro di poche decine di minuti la cima viene avvolta dalle nubi e il cielo si costella di cumuli. Decidiamo di "tagliare" la nostra escursione effettuando la discesa per il medesimo scivolo, al che, presagendo figuracce e inopportune evoluzioni circensi nelle foschie, abbandono gli sci prima che la pendenza del canale si accentui. Poco dopo mi imiterà Gianfranco, un po' più in alto il Rob. La Fedora invece mostra una tenacità imbarazzante per noi forti maschietti e continua la sua salita con gli sci nello zaino. Del resto le sue enormi doti sciistiche le consentono una discesa sicura in qualsiasi condizione. Rob passa al comando del gruppo e calca perfettamente le tracce di due alpinisti che hanno percorso il canale prima di noi mentre il resto della ciurma non deve far altro che salire la comoda scaletta senza comunque perdersi troppo in allegorie. Il canale aumenta di pendenza dalla parte centrale, fino a subire una decisa impennata in prossimità degli ultimi 80 metri che conducono alla cresta sommitale. Qui la pendenza raggiunge i 60°. Fedora porta gli sci giocofora fino alla fine: la sua discesa dovrà iniziare dalla vetta.  Fuori dal pendio è questione di 2 minuti arrivare in cima. Fortunatamente il tempo ha retto e anzi, il Sole a sprazzi ci illumina attraverso una finestra benevola. Ci avviamo verso la discesa; la Fedo  deve prendere tempo per poter acquistare la necessaria confidenza col terreno. Intanto mi sono abbassato parecchio (se avessi avuto gli sci probabilmente sarei ancora li in cima) abbastanza per cuccarmi tutte le padelle di neve dura che rotolano veloci sul pendio. Intanto Rob aiuta la Fedo tirandole fuori dallo zaino la piccozza che le darà la sicurezza necessaria a poter iniziare la sua "adrenalinica" discesa. Nel frattempo sono circa a metà canale e riesco ad uscire dalla traccia e proseguire più tranquillamente senza oggetti volanti ben identificati che mi colpiscono in ogni dove. Fedo "la gagliarda" svolazza allegramente, mentre ognuno di noi raggiunge i suoi attrezzi abbandonati. Ricomponiamo il gruppo e discendiamo il vallone che conduce al Tuckett. La sciata è divertente anche se la neve è a tratti non portante. Dal rifugio in giù, sempre con l'antenna puntata sulle "trappole" il fondo è più compatto e, grazie ad una provvidenziale enorme slavina, raggiungiamo il sentiero per il Casinei a pochi minuti dal rifugio. Il restante tratto scinspalla è una velocissima formalità...però...niente male le Dolomiti!

...arrivando al rifugio Tuckett, alle spalle Cima Sella.

 

 

 






Lo scivolo nord di Cima Brenta visto dalla Bocca di Tuckett

 

 

 

 






Rob sotto la sezione più ripida del canale

 

 

 






Fedo ha gli sci...e li usa











                                                                                                                                              by Domenico

                                                                                                                  
Partecipanti: Roby,Fedora, Gianfranco, Francesca,  Dome

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