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Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                      24-25/07/04 Traversata dei Breithorn

 

Una schiarita verso sera ci permette di ammirare le seraccate che ci circondano

 

 






Dal Breithorn Or.le vista sul suo Gemello

 

 






Oltre la cresta inizia l'impegnativa salita al Breithorn C.le

 

 






I gendarmi del Breithorn C.le

 

 






Tra terra e cielo sui gendarmi del Breithorn.

 

 






La cresta appena percorsa vista dal Breithorn C.le

 

 






Poderose cornici sul Breithorn C.le



il collezionista di 4000 non se la lascia scappare, una ghiottissima sequela in cresta con scorci eccezionali e tratti adrenalinici. Mai difficile senza scadere nel banale. Una traversata che non pu?deludere le aspettative di nessuno, dalla ricerca dell'estetica al panorama alle difficolt?alpinistiche. In un primo tempo avevo parlato al Rob del Dom (de Mishabel), successivamente non ?stato facile convincerlo ad effettuare questa traversata che riteneva non molto propedeutica al programma organizzato per Agosto...e invece anche lui, che di 4000 ne sa a pacchi, ha avuto modo di divertirsi. 

Quando partiamo nel silenzio della notte bresciana siamo tutti perplessi riguardo le condizioni meteo. Piove, a tratti a dirotto. Certo non sono le condizioni ideali per realizzare la traversata in programma. La scaletta prevede  la salita comoda e priva di ogni etica al Plateau Rosa sfruttando le funivie che appestano la zona, per poi traversare il Colle del Breithorn e fare tappa al bivacco Rossi e Volante. Sistemazione e successiva salita del Polluce. Rientro e cena. Dopocena sulla Roccia Nera per filmare il tramonto. Tutto da rivedere, una volta sbarcati dall'astronave a fune. Al plateau Rosa la visibilit??pari a zero, e pioviggina. Sconsolati entriamo al Rifugio delle Guide del Cervino, dove un nefasto gestore ci esorta a non affrontare alcun tipo di escursione, anche in vista del simil-meteo dell'indomani. Eppure carte e bollettini minuziosamente spulciati e rivisitati mi rassicuravano sul miglioramento previsto per Domenica. Decidiamo di far passare qualche ora salendo al Breithorn Occ. La salita sotto la neve non ci conforta. Raggiunta la cima senza soddisfazione alcuna ( pari alla visuale), ridiscendiamo ormai pronti a riprendere l'astronave per il rientro al pianeta Terra. Invece, come segno del destino, una provvidenziale quanto breve schiarita ci fa intravedere la ben marcata traccia per il  Ghiacciaio di Verra. Dopo alcuni consulti decidiamo di intraprendere la traversata, anche se la visibilit?non accenna a migliorare. In effetti la ricerca del bivacco ?stata lunga e faticosa, su e gi?per tutti i pendii che potessero sembrare quelli adatti. Dopo ore di infruttuose indagini, decidiamo di scendere verso il rifugio delle Guide della Val d'Ayas, che raggiungiamo (grazie ad un rocambolesco incontro con dei francesi prima e due italiani poi) sul fare della sera. Il tempo non sembra migliorare ma durante la notte vengo svegliato da una luce piuttosto fastidiosa. Non sono i tre gentilissimi belgi che alloggiano con me ad aver acceso la luce, ?la luna piena che entra dalla finestra!!! La mattina partiamo alla luce delle frontali e raggiungiamo in meno di due ore la cima della Roccia Nera. Il tempo ?stupendo, la visibilit?grandiosa, la temperatura fresca ideale. Siamo divisi in due cordate, io e Dario e Rob e Andrea. Si parte per la cavalcata! La cresta nevosa che porta al Gemello del Breithorn Or.le ?comoda, un po' meno la discesa di una novantina di metri sul versante opposto, ripida ed esposta quanto basta. Si prosegue nuovamente in salita fino allo spartiacque sul facile ghiacciaio che riporta ad alcune facili roccette. Con qualche passaggio pi?faticoso si raggiunge la cima del Breithorn Or.le. Proseguiamo scendendo lungo le "roccette sommitali" citate dalla guida fino a trovare una sosta con anello per la calata. Allestiamo la doppia nell'attesa della cordata del Rob leggermente attardata. La calata in realt?permette di superare un salto strapiombante e deposita ad un'altra sosta che permette di calarsi pi?facilmente sul ghiacciaio. Si prosegue quindi  mezzacosta in discesa fino alla selletta quotata 4014 che segna l'inizio delle difficolt?tecniche della traversata, ovvero la salita del Breithorn C.le. Vediamo che numerose cordate stanno raggiungendo l'attacco della via salendo direttamente dalle piste da sci. Certo un'altra forma di soddisfazione, rispetto a noi 4 che, seguiti da tre stranieri (austriaci?) abbiamo percorso quasi 2 chilometri di cresta per arrivare qui. In fretta, cerchiamo di precederli nella scalata. Io e Dario vi riusciamo mentre Rob e Andrea rimangono purtroppo leggermente indietro. Questo "dettaglio" risulter?determinante in questioni di tempo, facendogli purtroppo perdere oltre due ore rispetto a noi. Cominciamo a salire per facili rocce e capiamo subito l'eccezionale qualit?delle stesse, solide come ?rarissimo trovare sui 4000 fuori dal massiccio del Bianco. Superiamo con bellissima arrampicata il primo gendarme sul suo lato sinistro. La roccia ?davvero esaltante, la sua scalata con i ramponi ci sembra essere quasi pi?facilitata. Scendiamo sul versante opposto e affrontiamo subito un secondo gendarme tramite una placca di circa 35 metri incisa da una evidente fessura. Raggiunta la sommit?ci si cala per terreno misto verso una selletta (per raggiungere la sella bisogna superare un passaggio piuttosto delicato che, se intuito risulta rapido, altrimenti pu?essere laborioso) Una successiva cresta conduce all'ultimo pi?alto gendarme che si risale pi?agevolmente per roccette e neve. Dalla cima di quest'ultimo il panorama sulla cresta e i gendarmi percorsi ?suggestiva, e il contorno di cime del massiccio del Rosa  crea uno sfondo mozzafiato.  Non rimane che percorrere l'ultimo tratto in cresta che conduce alla cima del Breithorn C.le.  Nonostante le guide non lo menzionino neanche, il successivo filo di cresta a mo' di rasoio, ?da percorrere con estrema cautela e uno strapiombino che si supera sulla sx merita particolare attenzione. Una volta raggiunta la vetta nevosa il paesaggio diviene improvvisamente pi? "morbido", completamente innevato e affollato dai vari escursionisti che salgono per la facile via normale. Scendiamo lungo la bella dorsale a raggiungere il colletto che divide il Breithorn c.le dall' omonimo Occ.le con il proposito di aspettare il resto della ciurma che non vediamo ormai dai passaggi sui gendarmi. Qui, colti  da febbre di integralit? decidiamo di risalire nuovamente al Breithorn Occ.le gi?salito il giorno prima (oltre anche ad altre occasioni), adducendoci l'un l'altro improbabili motivazioni quali il non averlo mai salito da questo versante e il mancato classico congratularsi in cima (!)  del giorno prima. In meno di niente percorriamo l'elegante filo di cresta e in meno di 20 minuti siamo nuovamente spaparanzati al colletto. Siamo ormai intorno al mezzod? il resto della giornata lo passeremo pi?tranquillamente tra il ritorno alla funivia, la successiva ridiscesa a Cervinia ed il viaggio di rientro in macchina... si ho detto tranquillamente di proposito, perch? nonostante il racconto sia stato lungo, la traversata integrale dalla Roccia Nera all'ultimo e pi?alto dei Breithorn lo ?molto di pi?

 

Rob inizia la discesa impegnativa dal Gemello del Breithorn  Or.le

 

 






Dal Breithorn Or.le la vista spazia sui Liskamm e sul gruppo del Rosa

 

 






Doppia nel vuoto scendendo dal Breithorn Or.le

 

 






Il bellissimo Breithorn Or.le dai gendarmi

 

 






Rob sull'aerea cima del 2?gendarme

 

 






L'ultima delicata crestina che conduce al Breithorn C.le

 

 






Il Breithorn Oc.le ed il Cervino visti scendendo dal centrale









                                                                                                                                              by Domenico

                                                                                                                  
Partecipanti: Rob, Andrea, Dario, Dome

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