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Il
percorso che conduce alla gengiva, questa volta, risulta molto
più agevole: ricordiamo perfettamente i (pochi) tratti
"chiave" che determinano la fluidità della salita
così, nonostante una partenza tardiva e la marcia rallentata
dalla neve morbida a causa del persistere di nebbie fino a 10
minuti prima della partenza, giungiamo alla cresta in meno di due
ore, alle 07:30. I tempi delle guide, che parlano di 3/4 ore per
effettuare il percorso, mi lasciano molto perplesso. Ma la cresta
è in condizioni ottime e, cosa notevole, dato che è lunedi siamo
soli sul percorso. In realtà due anziani svizzeri ci incroceranno
durante la discesa, ma davvero non abbiamo sofferto di "mal
di mercato". Il percorso della cresta è facile ma
inesorabilmente esposto, occorre prestare la massima attenzione
durante la marcia. Viaggiamo tranquilli e rapidi, raggiungendo in
circa 45 minuti l'anticima dell'Aiguille de Rochefort. I miei
dubbi riguardo la corretta valutazione dei tempi si rafforzano: mi
sembra impossibile poter impiegare ancora 2 o 3 ore per
raggiungere la vetta. Ma tant'è, e di sicuro non sarà la
mancanza di tempo a non farci raggiungere il nostro obbiettivo. La
discesa sul versante opposto è ghiacciato quanto basta a farci
buttare una doppia, che però, per una ingenuità, si incastra
durante il recupero. L'oramai esperto in materia (Rob) risale
rapidamente per cambiare ancoraggio e ridiscendere, per riprendere
nuovamente la marcia interrotta. Terminato il percorso in cresta,
siamo alla base dello zoccolo roccioso della nostra montagna.
Piego verso sinistra, dopo aver visto una sosta attrezzata con
diversi cordini e maglia rapida. Purtroppo, pochi metri sopra la
sosta la qualità della roccia, assolutamente instabile, nonché
le difficoltà, ci fanno capire di essere sulla via sbagliata. Rob
passa al comando in seguito ad una mia prolungata titubanza su un
passaggio e, con difficoltà, riesce a superarlo per poi
traversare su terreno infido verso dx fino ad imbeccare una sosta
della via normale dove mi recupera. Siamo amareggiati per
l'ulteriore perdita di tempo, ma ci facciamo coraggio l'un l'altro
consci di non poter essere lontani dalla meta... Ritorno deciso
d'avanti e la storia è totalmente diversa: arrampicata divertente
di III max e roccia "pulita". Con un tiro da 60
metri raggiungo direttamente la cima dalla quale urlo a Rob di
essere fuori, di essere già in vetta. Sono le 09:45 quando anche
lui mi raggiunge, poco meno di 4 ore dopo la nostra partenza dal
rifugio. Il Dom di Rochefort ad un tratto ci sembra molto vicino,
ma non ci facciamo sedurre dalla sua mole e rimandiamo la salita
ad un'altra occasione. Possiamo cosi prenderla con calma ed
aspettare il momento migliore per le foto e le successive due
"doppiette" che ci depositano nuovamente in cresta.
Ripercorsa la stessa ci ritroviamo alla Gengiva dove decidiamo per
una sosta prolungata su una assolata placca rocciosa. Quando alle
13:30 raggiungiamo la funivia siamo entusiasti per il brillante
week end appena concluso. Le vacanze adesso si possono trascorrere
con serenità, sazi di quanto realizzato in questa entusiasmante
stagione.
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