



|
un
anno eccezionale, fantastico e terribile. Soddisfazioni enormi,
conquiste, gioie e un gran dolore, la perdita di un grande amico
che, con me, aveva condiviso esperienze ed itinerari, neve e
ghiaccio, roccia e materiali, godimenti e tribolazioni. L'ultima
gita di quest'anno la dedico a Lui... Non
sembrerebbe una gita destinata diventare "feniomenale",
ma molti fattori giocano in suo favore. Partiamo sciaipiedi da
Colere, seguendo la comoda stradina (non senza prologo ravanistico)
che ben innevata ci porta rapidamente nei pressi di Polzone.
Entriamo in Val Conchetta, in uno scenario da fiaba, con molta
neve recente e scorci stupendi su un'innevata Val di Scalve. La
giornata è stupenda, la neve anche, non c'è traffico... solo
alcuni tutamuniti che ci superano di gran carriera. Tutti però si
dirigono verso mete diverse dalla nostra, così ci troviamo ben
presto a disegnare la traccia verso il Passo di Fontanamora,
prestando la dovuta attenzione alla scelta del percorso a causa
del forte vento dei giorni scorsi che ha maldistribuito la neve
fresca. Dal passo alla cima il gioco è facile e breve. La discesa
sulla pala verso la Val Sedornia, evitando un mostruoso lastrone,
è breve ma divertente. Ripelliamo e saliamo ad una quota senza
nome dalla quale divalliamo verso est. I pendii piuttosto carichi
ci convincono a risalire verso la base delle rocce di Q.2354 per
poi scendere in traversata verso l'evidente sella di Q.2274.
Inizia la discesa nella bella e solitaria Val Scura, molto
divertente su neve ora farinosa ora portante, secondo
l'esposizione. Un branco numeroso di camosci ci taglia la
strada... Scendiamo fino alla Vale di Mezzo, che percorriamo
brevemente per poi decidere, a quota 1660, per la risalita in
Valzurio, verso il Ferrantino. La neve zoccola ci affatica, ma
raggiungiamo comunque agevolmente il passo dove sorge lo Chalet
dell'Aquila. Qui l'armata si dimezza e mentre Dome e Gianfranco si
recano verso il Ferrantino, Paolo e Oscar si fanno un riposino...
La successiva discesa sulle bellissime piste di Colere sarà la
degna conclusione sciistica di un itinerario ad anello stupendo.
|



|