Nike Magista II TFMBT Kisumu 2Timberland 6 Inch Boots ShoesNike ELASTICO Finale III Street TFNike Roshe Run BRNike HypervenomX Proximo TFAdidas Originals ZX 9000Adidas Originals NMD R1Air Jordan Horizon WomenAdidas Ace 16 FGAdidas Ace 16 PurecontrolMBT Fora Gtx DamenNike Air Max 95Air Jordan Flight 89Adidas Originals ZX 8000Adidas Messi 16 AGAdidas Originals NMD C1 ChaussuresNike HypervenomX ICAdidas Yeezy Boost 350 WomenAir Jordan 3.5 HommeNike Air Max 90 HommeAdidas Climacool Fresh BounceTimberland Classic Oxford HerrenNike Elastico Pro III ICAir Jordan 4Air Jordan Westbrook HerrenNike Free Flyknit NSWNike Air Force 1 Homme's ChaussuresMBT Flame ChaussuresNike Roshe Two Flyknit ShoesMBT Kimondo Men

Posizionati sulla foto per visualizzare la didascalia                   13/03/05 Cima occidentale di Cagamei

 

Le splendide Baite Michelini e la testata della Val d'Arigna

 






L'imponente parete della Cima della Foppa con sullo sfondo le cime del Druet

 






Il canale dai pressi del deposito ski (non visibile la parte pi?ripida)

 






La parte mediana del canalino finale

 






Sulla cresta finale verso la Cima di Cagamei Occidentale

 






Dalla vetta, vista sul Coca

 






Qualche bella curva in fondo al canalone

 

...tre anni fa cercando informazioni in rete sulle condizioni del canale del druet, ebbi la fortuna di conoscere un tal Riccardo Scotti, con il quale ho condiviso diverse piacevoli avventure sulla neve e pianificate molte altre. Il canale del Druet ha atteso pazientemente per tre lunghi anni, poi all'improvviso, sabato sera ?spuntato fuori da una cornetta telefonica, come alternativa ad un quasi certo Ponteranica. Abbiamo molti dubbi sulle condizioni della neve, nessuno sulla meteo e ancora meno sulle nostre condizioni. E' fatta: domattina il duo calabro-valtellinese si ricomporr?per l'ennesima "dura orobica", la prima di quest'anno, collaudati compagni di merende saranno il Paglia e Lorenz. 

Avevamo programmato un orario "cristiano", dato che la meta doveva essere un modesto Pedena o un molto simile Ponteranica, con finale mangereccio in qualche trattoria del fondovalle. Decidiamo di mantenere invariato l'orario, pur sapendo che dovremo far quadrare i tempi in modo ottimale per non tornare alle ultime luci del giorno. Ritirato a casa sua il Nibi, facciamo conoscere al Kanguro una delle valli pi?belle delle Orobie, un luogo di impatto selvaggio, la Val d'Arigna. Incredibilmente al parcheggio della centrale elettrica la temperatura non ?bassissima, il termometro del Nibi segna -8°C, che data l'assenza di vento risultano essere assolutamente pi?che tollerabili. Lo stesso discorso non vale per l'acqua che scorre sulle strade, cos?la mulattiera che si alza a tornanti dal parcheggio si copre di una lastra di una quarantina di cm di spessore che ci costringe a salire lungo il bosco. Poco pi?in alto possiamo calzare gli sci e avviare una vivace conversazione (come di consueto) che si prolungher?fino a quando la visione dello splendido nucleo delle Baite Michelini non romper?la monotona visuale delle Retiche pelate come pecore in agosto. Lo scorcio sulla testata della valle ?grandioso e ci spargiamo in diverse postazioni per immortalare al meglio lo scenario con le nostre digitali. Il sole adesso ci illumina e sembra addirittura che la temperatura sia gradevole. Chiacchierando seguiamo una marcata traccia fino a quando ci rendiamo conto di esserci spostati troppo rispetto alla linea di salita al Druet. Poco male, voltiamo gli sci e risaliamo un costone scomodo e ombreggiato, che ci porta ripidamente alla traccia corretta. Si continua a salire su pendii sostenuti fino al dosso sul quale alloggia l'Alpe Druet a circa 1800 metri di quota. Peredendo pochi metri si traversa in direzione del bellissimo vallone che precipita per 1000 metri dalla testata formata dalle pareti delle Cime di Druet. La parte iniziale ?di modesta pendenza e si affronta con aggressivit? Quasi subito per?il pendio si impenna per mantenere un'inclinazione prossima ai 35? per circa 600 metri. Gli ultimi 100 metri, prima del "pianerottolo" sottostante la vedretta dei Vagh, sfiorano i 40? Siamo infreddoliti e affamati, ci spostiamo quindi sul settore di sinistra di questo balcone, dove il sole riesce a penetrare le scoscese pareti circostanti. Lorenzo controlla assiduamente il termometro del Nibi, che segna al sole 2°C! La sosta non dura molto, la cima ?ancora lontana. I 300 metri che ci separano dalla base della parte che segna la testata del vallone risultano essere particolarmente faticosi, a causa della neve ventata dura che non consente una salita regolare. Soffriamo anche per la temperatura gelida, essendo questa parte quasi tutta in ombra. Finalmente raggiungiamo la base del canalino finale, al sole. Il calore sembra avvolgerci, ma la temperatura reale ?di 12°C sotto lo zero! Ricky non ?molto convinto, Paglia non ha la piccozza, io in pieno stile dittatoriale  li "invito" a seguire me e Lorenz in vetta! La prima parte del canalino ?facile e pistata, poi, oltre una strozzatura, diventa ripido (50? e ghiacciato. Cedo la mia piccozza al Paglia, seguendolo a ruota per supportarlo. Il pendio in seguito si adagia leggermente per poi riimpennarsi in prossimit?della cresta finale. Dall'uscita, in breve, per facile cresta nevosa, si giunge alla vetta. Il panorama ?come sempre stupendo, la visibilit?ottima, il cielo blu.... sentiamo la montagna tutta nostra, dato che gli ultimi tre scialpinisti incrociati durante la salita sul ghiacciaio, sono ormai fuori visuale. La goliardia ci pervade per un attimo, poi richiamo tutti all'ordine affrettando la discesa che, so gi? sar?lunga e delicata. Invito Lorenz a scendere direttamente dalla cima verso il canale di salita, saggiando la neve con ramponi e piccozza. Il Nibi lo segue timidamente e io precedo il Paglia palesemente "perplesso" riguardo la discesa. Un traversino ghiacciato ?la parte pi?impegnativa del canale. Mi sento responsabile per aver convinto Paglia e Nibi  a seguirci e propino loro una valanga di consigli e dritte per muoversi al meglio su questo tipo di terreno tecnicamente impegnativo. Fortunatamente va tutto bene (anche a me piccozza-free) e raggiungiamo la base del canalino. E' fatta? Macch? Ci attendono oltre 1700 metri di sciata che non sar?certo di prim'ordine, sebbene a tratti divertente, che metter?a dura prova sopratutto la muscolatura del Nibi, poco allenato in questa stagione. Raggiunta la parte terminale della stradina, ci accorgiamo che qualcuno ha posizionato una corda fissa per agevolare la discesa sulla lastra di ghiaccio. Finalmente, dopo 9 ore, guadagniamo le portiere del Kanguro e la lunghissima strada del ritorno a baita. Un altra "dura orobica" ?in saccoccia!

Il canale visto dall'Alpe Druet

 






La testata del canalone del Druet

 






La parte iniziale del canalino finale

 






L'ultimo tratto del canalino finale

 






Tre fedelissimi in vetta al Cagamei Occidentale.

 






Paglia sul tratto pi?delicato della discesa

 






Luci ed ombre nei pressi dell'Alpe Druet





                                                                                                                                              by Domenico

                                                                                                                  
Partecipanti: Paglia, Lorenzo, Ricky, Dome

Back