| Commento |
Parto da solo da Balisio sotto una leggera nevicata con 3 cm di farina fresca al suolo.
Molto bello il bosco innevato e il silenzio che c’è tutto attorno.
Nonostante è domenica pochissima gente (complice il tempo) ha deciso di salire in Grigna.
Salgo del mio passo,regolare e a tratti forzato,voglio vedere fin dove reggo.
Al Pialeral la neve cessa di cadere e un timido sole fa capolino tra le nubi.
L’innevamento è ottimo e,anche fuori traccia si galleggia da dio visto che la neve è ben assestata e levigata dal vento.
Arrivo alle Baite Comolli dove calzo i ramponi.
Attacco la rampa dell’invernale con decisione e senza quasi accorgermene sono in cresta dove la nebbia è ritornata la padrona incontrastata.
Visibilità non più di 5 metri,procedo con cautela fin quando trovo quella maledetta corda che hanno messo non si sa per quale motivo.
La mia speranza era che la neve caduta in febbraio l’aveva sommersa e invece no,hanno alzato i paletti e la corda c’è ancora.
La nebbia mi si congela sulla barba e su tutto ciò che è esposto al vento.
Notevoli le cornici che in alcuni punti sono quasi ai livelli del mitico 2001.
In cima trovo subito qualcosa da fare.
La porta x entrare nei bagni è ostruita dalla neve accumulata dal vento e così passo una mezz’oretta a liberarla fin quando,dopo un panino alla veloce e una chiacchierata con i soliti fedeli del Brioschi decido di scendere.
Ora ha ripreso a nevicare, a tratti anche moderatamente.
La neve (bagnata) mi accompagna fino alla macchina.
Piacevole l’incorntro con il grande alpinista Marco Anghileri che si stava allenando per un 8000…..
Sceso dal Grignone andava a fare il Pizzo Tre Signori.
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