Numero 119
Nome Luca Colzani & Roberto Chittò
Posta elettronica grigna@on-ice.it
Nome gita La Tresenta (3609 m)
Data 24/04/04

Regione

Valle d'Aosta
Via di salita via normale
Partenza Pont-Valsavarenche
Quota partenza 1950
Quota arrivo 3609
Dislivello effettivo 1700
Difficoltà F
Specifica difficoltà 30°--
Rifugio Vittorio Emanuele
Attrezzatura consigliata da alpinismo + da ciaspolatori
Rischio valanghe 2
Condizioni itinerario Ottime
Valutazione itinerario Ottimo
Commento Partiamo da casa alle 4 con l’obiettivo di raggiungere Pont in Valsavarenche tra le 6.30 e le 7. Giunti a un certo punto la A4 è chiusa e quindi siamo costretti a compiere una deviazione. In pratica ci perdiamo e x ritornare in autostrada ad Ivrea facciamo il giro del Piemonte perdendo oltre 1 ora. Arriviamo a Pont alle 8 ormai convinti di non farcela a raggiungere la cima prefissata. Sfruttando la traccia gelata degli scialpinisti, con i ramponi, raggiungiamo il Vittorio Emanuele quando il sole scalda gia. Nonostante tutto si viaggia bene,decidiamo di tentare la salita incoraggiati anche dalla presenza di una comitiva di scialpinisti diretti anch’essi alla Tresenta. Risaliamo il Ghiacciaio di Monciair con le ciaspole e, finalmente, troviamo un ciaspolatore tedesco proveniente dalla cima.Ci dice che è tutto ok,che si può fare. Ciò ci dà coraggio e allora, al passo da alta quota,lentamente raggiungiamo il punto della cresta in cui la neve sparisce per lasciare spazio allo sfasciume. Il vento dei mesi precedenti ha fatto il suo dovere pelando completamente il pendio ovest della Presenta. Attraverso questi sfasciumi raggiungiamo la vetta quasi increduli dopo tutta la sfiga della mattinata. Rimaniamo poco in cima visto il forte vento da nord-ovest,qualche foto e poi ci buttiamo in discesa che con le ciaspole ai piedi si rivela scorrevole nonostante i 40 cm di farina pesante presenti sul fondo duro. Raggiungiamo il Vittorio Emanuele preso d’assalto da centinaia di scialpinisti (mai visto così tanto casino a un rifugio a parte il Brioschi in Grignone) dove rimaniamo una mezz’oretta per ricaricare le batterie in vista della discesa che per i ciaspolatori è il momento di sofferenza maggiore. Nel frattempo al rifugio arrivano molti compagni di attrezzi intenzionati a salire il Gran Paradiso l’indomani. Scambiamo 4 chiacchiere con loro e poi iniziamo la discesa che si rivela un calvario fino a un certo punto. Sembra estate dal caldo che fa,la neve è poltiglia,i versanti sud delle cime che abbiamo di fronte scaricano valanghe in continuazione. Addirittura il Roby si incaglia in una voragine e per ritorvare la sua ciaspola impiega 10 minuti……. Fortunatamente poi la traccia diventa più compatta e possiamo raggiungere il fondovalle e la nostra auto senza problemi. Una cima facile che sarebbe stata più completa se non ci fossero stati quegli sfasciumi nel finale. Ma si sa che il tallone d’achille dell’inverno 2003-2004 è stato il vento forte che ha spazzato creste e pareti. La nord del Ciarforon ad esempio,nel tratto più ripido è di un azzurro impressionante e anche la nord del Gran Paradiso,vedendola dal fondovalle faceva impressione talmente era pelata e azzurra. Ghiacciaio di Monciair completamente coperto e totale assenza di crepacci.
Data immissione 25/04/2004 9.34.12

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