Numero 155
Nome Motosega
Posta elettronica dspiniel@cartorama.it
Nome gita Cima di Campo
Data 18/07/04

Regione

Alto Adige
Via di salita Normale sud
Partenza Rifugio Porro
Quota partenza 2419
Quota arrivo 3416
Dislivello effettivo 998
Difficoltà PD
Specifica difficoltà 40°II
Rifugio Rifugio Porro
Attrezzatura consigliata Normale dotazione da ghiacciaio più qualche protezione veloce.
Rischio valanghe 0
Condizioni itinerario Discrete
Valutazione itinerario Mediocre
Commento Partiamo dall'ottimo rifugio Porro (gestore gentilissimo) alle 5.00 ed in poco meno di due ore arriviamo (io motosega e Rocky) alla sella Sattelschneide di quota 3067, attraversando una lunga morena e un nevaio in ottime condizioni. Siamo i primi a tentare in questa stagione e a detta del rifugista comunque mai più di 10 cordate all'anno salgono questa remota cima al confine con l'Austria, manca perciò una traccia ma proseguiamo sicuri fino alla forcellina che immette nella vedretta di dentro (3216 m). Qui ci leghiamo e sorpassata la crepaccia terminale arriviamo alla tormentata parete sud, lungo la quale dovremmo secondo la relazione risalire un canale nevoso e delle roccette fino alla cresta affilata che porta alla cima. Purtroppo a causa delle copiose nevicate (una anche nella notte) di canali nevosi ce ne saranno almeno 30 e manco a dirlo pigliamo uno dei 29 errati che in poco tempo ci porta nel regno dello sfasciume e del marcio. Saliamo faticosamente dove possiamo, in un dedalo di rocce friabili alternate chiazze di neve dove i ramponi bucano le rocce e non si può mettere nè un chiodo nè un cordino. Sappiamo che indietro non possiamo tornare perciò ci aggiriamo trasversalmente sull'arco della parete a non più di 20 m dalla cima, cercando un modo per salire o per scendere. Improvvisamente, dopo un'ora di numeri da circo troviamo un cordino messo probabilmente dal nonno di Comici che ci permette una calata su un nevaio delicato che da sulla giusta via di salita. Ormai esausti e preoccupati dall'arrivo di minacciosi nuvoloni, decidiamo saggiamente di darcela a gambe, non prima però di cadere (io) nella crepaccia terminale a causa del crollo dell'unico ponticello che sembrava sano. Arriviamo al rifugio alle 14.00 con le sole energia sufficienti ad ingurgitare i grappini che il mitico gestore aveva preparato vedendoci tornare. Adesso sappiamo perchè nessuno ci va mai !!
Data immissione 19/07/2004 16.28.50

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