Numero 168
Nome Ricky Scotti
Posta elettronica nibi@on-ice.it
Nome gita Bochel di Lagazzuolo (Cima del Duca)
Data 28/07/04

Regione

Lombardia
Via di salita Canale NW, cresta NE
Partenza Chiareggio
Quota partenza 1610
Quota arrivo 2800
Dislivello effettivo 1200
Difficoltà EEA
Specifica difficoltà 40°II
Rifugio Porro-Ventina
Attrezzatura consigliata un disgaggiatore portatile, poi non so...
Rischio valanghe 0
Condizioni itinerario Eccellenti
Valutazione itinerario Ottimo
Commento Partiamo con una vaga idea di salire la Cima del Duca dalla via normale, la cresta NE. Il tour prevedeva pi la discesa dal versante est del Bochel di Lagazzuolo in Valle Orsera, la salita alla Forc. Di Valle Orsera e il raggiungimento del Passo Ventina e quindi la discesa in Val Ventina. Partiamo da Chiareggio alle 7.20 con una temperatura che mi ricorda le fastidiose partenze scialpinistiche, 7°! Il tempo comunque promette bene, anzi benissimo, cielo limpido quasi irreale, nuvole neanche l’ombra. Partiamo spediti lungo la strada per la Porro, deviamo poi per il Lago Pirola, splendido il sentiero che porta all’Alpe Pirola e quindi al Lago. Il panorama è già mozzafiato, fra M.del Forno,Disgrazia,Sissone,C.ma di Rosso, Tre Mogge c’è solo l’imbarazzo della scelta. Ci dilettiamo in qualche foto e riprendiamo la salita verso gli enormi “gandùn” (pietraie) che portano al circo alto dell’ex ghiacciaio di Cima del Duca, la salita è faticosa, una vera ravanata Malenca, ma era proprio quello che volevamo! Giunti all’interno del circo glaciale, ancora ricolmo di neve puntiamo un po’ titubanti all’intaglio del Bochel di Lagazzuolo. La neve dura, ancora gelata non ci crea problemi. Qualche problemino in più lo creano i massi instabili prima dell’attacco del canalino. Siamo costretti a zainare i bastoncini, da qui in su si va a carponi per non rotolare sui nevai insieme ai numerosi massi pericolanti. Saliamo vicinissimi e con grande fatica su terreno ghiaioso, raggiungiamo stremati il Bochel di Lagazzuolo tirando il fiato per non esserci ammazzati a vicenda con le scariche di pietre. La vista verso la Valle Orsera non è rassicurante! Un canalino detritico ancora più ripido scende per almeno 50m prima di lasciare il posto ad un nevaio a 40° ancora ghiacciato. Teo,a ragione, si rifiuta di approcciare una eventuale discesa...in effetti con molta probabilità il canalino sarebbe sceso assieme a noi. Con un po’ di amarezza rileggiamo le note della guida CAI “si raggiunge comodamente” il Bochel di Lagazzuolo da entrambi i versanti” ( comodamente ???) va beh… A questo punto, sfumata la possibilità del tour in valle Oresera>Sassersa>Passo Ventina decidiamo di tentare la salita lungo la cresta che porta alla Cima del Duca. Teo non è troppo convinto, io parto cercando di superare i primi gendarmi, dopo poche decine di metri un gendarme più grande mi sbarra la strada, tento di aggirarlo a destra, bah, non mi convince, provo allora a sinistra dove la guida sconsigliava di passare, sembra buona, 3 metri e mi parte sotto i piedi un televisore 24’’, ma va **** decido di battere in ritirata. (il che la dice lunga sulle mia aggressività alpinistica! Respinto da una cresta valutata II+). Decidiamo di ridiscendere il canalino uno per volta, parte Teo e dopo 20minuti di rolling stones mi fa cenno di essersi messo al sicuro, allora mi avvio, sono costretto a faccia a monte per i primi ripidi metri. Poi sotto in qualche modo scendo, visto che a valle non c’è anima viva sono quasi divertenti le piccole frane provocate dalla discesa, ogni tanto parto anch’io qualche metro insieme ai serpentini ma sono scivolate quasi controllate. Rigiunti sui nevai ci lanciamo in spericolate sciate sulla neve ancora dura e decidiamo di mangiare qualcosa su una cimetta panoramica senza nome. Dopo una lunga pausa di contemplazione, vista la giornata stupefacente, riprendiamo la discesa sui gandoni, con una lunga diagonale ci portiamo nei pressi del Passo Ventina ammirando la potente lingua del ghiacciaio omonimo. La discesa alla Porro è poi divertente e abbastanza rapida. Nonostante le velleità alpinistiche fallite, giornata da incorniciare, vuoi il tempo impeccabile, vuoi il buon umore, vuoi i paesaggi stupendi, vuoi l’ottima compagnia raramente mi sono divertito così tanto in montagna. Partecipanti Io e Teo Mazza. Voto 9/10
Data immissione 29/07/2004 12.37.36

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