Numero 197
Nome Luca Colzani e Riccardo Scotti
Posta elettronica grigna@on-ice.it
Nome gita Gran ravanata orobica + C. Soliva 2715 m
Data 21/08/04

Regione

Lombardia
Via di salita varie ed eventuali
Partenza Val Vedello - Lago di Scais
Quota partenza 1500
Quota arrivo 2715
Dislivello effettivo 1600
Difficoltà F+
Specifica difficoltà --II
Rifugio nessuno ovviamente
Attrezzatura consigliata da ravanatori
Rischio valanghe 0
Condizioni itinerario Buone
Valutazione itinerario Ottimo
Commento Dopo un mese di inattività dovuta alle vacanze negli USA ritorno all’attività montanara. Quale occasione migliore di una ravanata orobica con il Re dei ravanatori Ricki Nibi? Partiamo da casa del Nibi alle 5.15 con cielo sereno ma con grandi bagliori di fulmini verso est. Alle 6.30 siamo al Lago di Scais immersi in una nebbia che rende ancora più selvaggia la Val Vedello. Ci incamminiamo lungo la strada che un tempo serviva la miniera di uranio,unica in Italia, abbandonata da pochi anni. Ovviamente la pacchia non dura molto e iniziamo ad arrampicarci tra gande,nevai e prati fradici verso il ghiacciaio del Salto. La nebbia ci fa sbagliare strada e col gps riusciamo a capire la direzione da prendere. A un certo punto appare davanti a noi l’imponente parete nord del Pizzo del Salto e il Nibi si lascia andare in un “osti che paura” in dialetto. Effettivamente la zona mette davvero impressione con le sue selvagge cime mete solo di qualche camoscio e stambecco. Dopo aver ripristinato con nuovi segni e nuovo ometto la stazione fotografica del Ghiacciaio del Salto, che versa in condizioni di innevamento eccellente,attraverso grandi sfasciumi e gande scendiamo un pezzettino e risaliamo poi al glacionevato del Cerich. Anch’esso è coperto interamente da neve di stagione.Anche qui ripristiniamo la stazione fotografica con ometto e nuovi segnali che man mano diventan sempre più piccoli per non imbrattare troppo la montagna di vernice. Ridiscendiamo verso i manufatti della ex miniera e poi iniziamo la lunga risalita di un canale che ci porta direttamente nella zona della stazione fotografica di un ghiacciaio dal nome che ora mi sfugge. L’accesso a questa stazione è di quelli da vera orobica con passaggi di arrampicata,qualche pinetto e ciuffi d’erba. Io non raggiungo la stazione perché alcuni passaggi di secondo grado superiore mi bloccano. Il Nibi invece va a fare foto….. In discesa ripristiniamo dei vecchi segnali di accesso alla stazione. Su percorso mai obbligato raggiungiamo poi la Cima Soliva sulla quale sorgono addirittura 4 grossi ometti. In cima rimaniamo poco per via del forte vento e di un rovescio di neve che ci investe in pieno. Da qui possiamo godere una vista a 360° sulle Orobie,vediamo i vari ghiacciai della zona,il Diavolo,l’Aga,lo Scais,il Redorta,è davvero una gran vista. Verso sud-est grandi temporali. La discesa si rivela poi veloce per via dei numerosi nevai che ci fanno presto abbassare di quota. Facciamo una breve visitina alla ex miniera dove su un sasso troviamo un bollo giallo di circa 1 metro di diametro…..e noi che ci eravam fatti problemi per dei bolli da 10 cm di diametro…… Alle 5.30,dopo 11 ore di ravanata orobica siamo alla macchina. Le ravanate alla Nibi son sempre uscite molto strane,varie,di quelle che ti lasciano il segno nella mente e nelle gambe. La natura selvaggia,il terreno sempre accidentato,la totale assenza di persone rendono queste uscite molto particolari e alla fin della fiera pure divertenti. C’è da dire che ieri ero davvero messo male,non mi sentivo per nulla sicuro nel passo (non che di solito lo sia). Prossima ravanata per monitorare i ghiacciai della Val caronella?
Data immissione 22/08/2004 11.09.17

Back