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Sono con me il Roby e Rambo.
Partiamo dal Crotto Dangri con cielo poco nuvoloso e con nubi che corrono veloci verso sud spinte dal forte favonio che ormai regna sovrano sul nord-ovest da più giorni. (negando così le prime polveri bianche e alzando solo polveroni di polvere di terra).
Saliamo lungo la mulattiera che porta alla Capanna Como.Lunghi tratti in piano si alternano a tratti in salita fin quando al terzo ponte finalmente si attraversa il torrente e si inizia a salire verso il Bivacco Ledù.
Giunti alle Baite Inghirina ci investono le prime raffiche di favonio subito violentissime.
Sfoderiamo quindi gli abiti pesanti e superiamo altri due balzi prima di arrivare al colle a quota 2200.
Dal colle si vede in lontananza il Bivacco Ledù che raggiungiamo in pochi minuti.
Ci infiliamo per un attimo nel bivacco dopo di che, affrontando raffiche rabbiose raggiungiamo la Bocchetta del Cannone.
Una cresta di sfasciumi e di erba ci porta brevemente in vetta.
Scattiamo 2 o 3 foto forse venute tutte mosse per via del vento e poi scendiamo di nuovo al Bivacco dove mangiamo.
La discesa si rivela rapida ed efficace grazie ad una serie di tagli stile Nibi in mezzo a gandoni e cespugli di vario genere.
Un po noioso il tratto della Val Darengo,troppa pianura.
Per concludere direi che è stata una bella ravanata che non ha nulla da invidiare alle Orobie sia per l’ambiente che per il dislivello e per il numero di persone pari a zero trovate lungo il percorso.Unica nota negativa è la mancanza di ghiacciai orobici anche se alla quota stimata di 2150 metri,sotto la parete nord del Pizzo Cavregasco un piccolo nevaio c’era.
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