Numero 30
Nome Ricky Scotti
Posta elettronica canaadarzaac@katamail.com
Nome gita Piz Morteratsch
Data 25/7/03

Regione

SVIZZERA
Via di salita normale dalla Val Roseg
Partenza Pontresina
Quota partenza 1770
Quota arrivo 3751
Dislivello effettivo 2000circa
Difficoltà F+
Specifica difficoltà 35°--
Rifugio Capanna Tscherva
Attrezzatura consigliata corda,ramponi,picca, e 2 chiodi da ghiaccio
Rischio valanghe 0
Condizioni itinerario Buone
Valutazione itinerario Eccezionale
Commento Grande salita alpinistica oggi, il non plus ultra per le mie scarse attitudini all'alta montagna! Sveglia alle 3.45 al Maloja! E partenza dalla Stazione di Pontresina alle 4.50 circa. 4,5°! Risalita tutta la Val Roseg in mountain bike con zainaccio tostissimo di circa 10kg (ramponi+picca+corda+bastoncini ecc.ecc.) Arrivati all'alba all'albergo in fondo alla Valle siam riusciti a proseguire ancora un po' lungo il sentiero. Abbandonate le bici abbiamo risalito velocemente la lunga morena della Vadret da Tscherva sbalorditi da un panorama mozzafiato su Bernina-Scerscen-Roseg. Arrivati alla Capanna Tscherva proseguiamo senza fermarci troppo per i ripidissimi conoidi detritici alle spalle della capanna. Superato un gradino roccioso grazie ad una scala di alluminio e una catena riprendiamo la penosa salita su morenico instabile. Il panorama ci consola di tanta fatica e spesso ci voltiamo ad ammirare la grandiosa parete nord del Roseg. Costeggiamo la parte bassa della Vadretin da Tscherva e a circa 3200m tocchiamo il ghiacciaio. Dopo una luga sosta per ristorarci e preparare l'attrezzatura riprendiamo la salita ora su neve ora su firn. Superati un po' di crepaccetti non troppo pericolosi raggiungiamo il bacino alto della Vadretin dove incontriamo due temerari che hanno passato la notte in tenda sulla vedretta. A questo punto abbandoniamo l'idea di salire il Piz Tscherva per puntare al più+ "quotato" Piz Morteratsch. Vediamo un paio di cordate provenienti dalla Capanna Boval risalire il ripido pendio che porta alla calotta sommitale. La via è tracciata (visto che c'è neve fresca) e anche noi ci apprestiamo a seguirla. Una volta saliti sulla calotta sommitale il panorama si apre alla Valle del Morteratsch e ai Pizzi Palù; non c'è una nuvola e l'atmosfera è limpidissima. Attraversiamo a mezzacosta il pendio orientale della montagna sopra l'immensa seraccata e dopo aver aggirato qualche grosso crepaccio ci apprestiamo a superare il punto più delicato della salita. La crepacciata terminale è aperta e solo in un tratto si riuesce a superarla. Un gradino di 4-5m sbarra la strada e il pendio sovrastante privo di neve e molto ripido mi mette un po' di apprensione. Superiamo comunque anche queste difficoltà senza grossi problemi. A questo punto affaticati dalla quota raggiungiamo la cresta nord che seguiamo prima su neve e poi su roccette fino alla vetta. La vista è mozzafiato, la Biancograd è li davanti e tutto il gruppo del Bernina è a portata di mano. Mi rallegra il fatto che l'unica vetta Orobica visibile è il mio Legnone con il suo piccolo nevaio ancora ben presente. Non sostiamo troppo tempo in vetta visto che dobbiamo rientrare a Pontresina per le 15.00 vista la scadenza del parcheggio! Riprendiamo la discesa e mi accorgo solo ora che un forte mal di testa dovuto al sole e alla quota mi sta assillando da un po'. Nel punto critico piazziamo un chiodo da ghiaccio e il pa' mi fa' sicurezza mentre scendo faccia a monte. Superato questo passaggio scendiamo veloci anche per far migliorare il mio mal di testa. Arrivati alla fine del ghiacciaio sotiamo a lungo in conteplazione dell'immenso spettacolo del Roseg e finalmente mangiamo qualcosa. Riprendiamo la discesa che ci porta abbastanza velocemente alle bici. La discesa dalla strada della Val Roseg è una goduria, e la sensazione di piacere dello stare in sella dopo ore di camminata è veramente inpagabile. Arriviamo alla macchina giusto in tempo. La mia cima più alta salita senza pelli di foca..una bella soddisfazione
Data immissione 28/07/2003 22.22.09

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