Numero 306
Nome Franz
Posta elettronica rotanodari.f@irea.cnr.it
Nome gita Cima delle Dune (Balzun), 1417m
Data 27/11/04

Regione

Lombardia
Via di salita Via Marmotta in placca
Partenza Località Forno di Albonico
Quota partenza 592
Quota arrivo 1417
Dislivello effettivo 850
Difficoltà D
Specifica difficoltà --VI
Rifugio Trattoria Da Nives ad Albonico
Attrezzatura consigliata Due corde da 50 metri per la discesa in doppia. Casco. Friend medio grossi (2/3). Dieci rinvii. Pedule per l'avvicinamento e la discesa.
Rischio valanghe 0
Condizioni itinerario Eccellenti
Valutazione itinerario Ottimo
Commento Abbandonato l’Angelone, con il solito innevamento scarso, optiamo stavolta per una cima molto panoramica, lungo una via recente in placca. Siamo sopra Sorico. All’imbocco della Val Chiavenna, con un eccezionale panorama sul lago di Novate Mezzola e sulle belle montagne di quella zona: dal Pizzo di Prata, al Badile, alla Val Codera, alla Val dei Ratti e al Legnone. Si tratta della CIMA DELLE DUNE, 1417m, tonda montagna di gneiss alla fine della catena proveniente dal Ledù, dal Sasso Canale e dal Berlinghera; dalla vetta tutta la piana di Chiavennna è visibile fino al Pizzo Stella e al Tambò. La via è “MARMOTTA IN PLACCA” aperta nel 2002 da un certo Jimmy Palermo. Presenta difficoltà di 5c in placca in 3 tiri sui totali dodici di 50 metri l’uno. Si snoda in maniera un po’ discontinua sul versante Sud Est della nostra cima a partire dal paesino di Albonico. Sfrutta delle belle placche esposte al sole (belle calde anche in questa stagione! Dal mattino alle 9 fino alle 16!!!) intervallate purtroppo da tratti in erba dove è necessario mettere la corda in spalla. Proprio per tale motivo l’esposizione non è mai eccessiva: solo 3 tiri concatenati al massimo. Tuttavia l’arrampicata è ben degna della trasferta per il panorama mozzafiato e la qualità della roccia. Dopo la "defezione" del Rob per mancanza di socio (prima o poi riusciremo ad organizzarci meglio...) siamo in ballo sempre io e la mitica, instancabile, impavida e inarrestabile Carla. Da località il Forno, raggiungibile con strada sterrata da Albonico, si seguono le numerose “M” su piante, sassi e tralicci fino a quota 870 ca: una vera caccia al tesoro!!! Lì troviamo altri due che come noi vogliono fare la via. Stupore logico dato che siam sperduti in mezzo a boschi di castagni con una logica tutta personale. Dalla vetta, ove giungiamo dopo 4 ore e 30, ottima vista sulla piana di Chiavenna e sul Pian di Spagna illuminato dall’ultimo sole. Invece che tornare a valle ripercorrendo la via in doppia (occorrerebbero due corde da 50 essendo i tiri di questa lunghezza e così le doppie attrezzate), invece di percorrere il canale appena affianco delle placche e far in doppia solo i primi due tiri del mattino), dalla vetta proseguiamo al passo che la collega al Berglinghera e ci “buttiamo” nei boschi di faggi della Val Poncio. Seguiamo le tracce di un sentiero segnato sulla CTR al 10000 che con vari giri entra ed esce dal solco del vallone (ci aiutiamo con le curve di livello della mappa per intuire le varie svolte dell’antica traccia). Tuttavia, la zona è assolutamente desolata e i segni di passaggio sono inesistenti. Ogni tanto qualche baita diruita. La Kompass segnava addirittura un sentiero diretto nella valle dove rileviamo la presenza di salti di roccia insuperabili!!! L’ambiente è comunque spettacolare, anche per le ultime luci del giorno. In un punto il vento ha accumulato tante foglie di faggio da poter coprire una persona (1 metro e mezzo!!!). Il buio incalzante (ormai la frontale è nostra obbligatoria compagna in queste scorribande di fine stagione) ci fa aumentare il passo. Io sono un po' intimorito dalla situazione e dai pericoli oggettivi esistenti (scivolate, perdita di appoggio per terreno infido); la Carla invece sempre col sorriso stampato esaltata sembra non badare a tutto ciò: meglio! In men che non si dica siam dispersi nel canalone, su rocce instabili, attaccati ai tronchi, su tracce di sentiero fatto di muro a secco, guadando il torrente invaso dalle foglie (come sabbie mobili…) ma la luna ci è compagna e alle 20 dopo una discesa nel bosco ormai usciti dal canalone, a caso ormai, riconosciamo i riferimenti (le “M”) del mattino e giungiamo alla macchina, dove i pizzoccheri della Locanda “Da Nives” vanno a concludere nel migliore dei modi quest’altra piena giornata dove l’adrenalina è stata utilizzata sicuramente più per l’incerta discesa che non per la scontata imboccata salita!!!
Data immissione 29/11/2004 9.36.12

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