| Attrezzatura
consigliata |
partiamo alle 15 di sabato io leo marta e ale(new entry)a LC ci aspettano ronny e sua moglie.Arrivati a Santa imbocchiamo la strada ormai famigliare dei Forni che è incrostata di ghiaccio(in alcuni punti)che superiamo con picozzate e catene,ronny rinuncia(la sua macchina non ha le caratteristiche adatte e lui non ha le catene)e ci abbandona al nostro destino.Percorriamo a piedi fino ai Forni l'ultimo pezzo di strada fino ai Forni poi si monta la tenda,cena(tagliatelle al ragù di cinghiale)e poi a nanna.Alle 3 e mezza siamo in piedi e ci avviamo verso la Pizzini,dove decidiamo di optare per "l'altra"Nord ovvero non quella che si vede frontalmente al rifugio(canalone Nord-Est)ma quella che guarda verso il Cevedale,accanto alla Via del Seracco.L'avvicinamento è lungo,la neve da battere ma sopportabilissima,l'ambiente in cui si svolge la camminata impressionante e splendido per gli impressionanti seracchi e le cime vicine.Arrivati all'attacco partiamo,dopo un minuscolo tratto di ghiaccio è tutta neve ottima della consistenza più idonea a una progressione tranquilla:i ramponi entrano assieme alle punte degli scarponi,le picche in appoggio o addirittura a bastone.Neanche un ora e mezza di parete e siamo sulla cresta sommitale(bellissima ance se breve)scollinando sull'altro lato della stessa,con vista sull'altra parete già fatta in primavera(le condizioni erano ben diverse...)arriviamo in vetta poi giù dalla bella via normale con divertente discesa allietati da canzoncine dall'alto contenuto culturale da me interpretate.Mentre Marta e Ale cominciano la discesa verso la Pizzini io e Leo facciam pirlate su un bel seracco ma la cosa mi distrugge nell'anima e nel corpo,arrivo in Pizzini distrutto.Giungiamo alla macchina al buio(ore 18)e poi a casa sulle note dei De Sfroos |
