Numero 317
Nome Fabio Locatelli
Posta elettronica locatal@libero.it
Nome gita Zuccone Campelli e Zucco di Pesciola
Data 12-12-04

Regione

Lombardia
Via di salita Canali Camosci e Pesciola
Partenza Piani di Bobbio(in funivia da Barzio)
Quota partenza 1660
Quota arrivo 2161
Dislivello effettivo 501
Difficoltà PD
Specifica difficoltà 45°--
Rifugio Lecco
Attrezzatura consigliata Da alpinismo invernale(oggi però nè ramponi nè piccozza causa neve molle e un po' farinosa)
Rischio valanghe 2
Condizioni itinerario Discrete
Valutazione itinerario Ottimo
Commento Partiamo da Barzio alle 8.00 con la supercabinovia e giungiamo in breve tempo agli innevati piani di Bobbio(chi se ne frega dell'etica alpinistica); appena usciti, ci affrettiamo ad allontanarci dagli impianti che con la musica "a manetta" disturbano la quiete invernale. Raggiungiamo il rifugio Lecco e ci inoltriamo nel vallone dei Camosci, seguendo la traccia che, attraversata la valle, si avvicina sempre più ripida alla conoide di attacco dei due canaloni. La neve non è moltissima, ma è troppo molle(e in alcuni punti farinosa) tant'è che facciamo molta fatica ad avanzare, sprofondando quasi ad ogni passo; imbocchiamo il breve e semplice canalone della Madonnina(o di Pesciola) che con pendenza massima sui 40° ci conduce al colletto stretto tra lo Zucco di Pesciola a destra e una cima più alta a sinistra(non ho comunque ancora capito quale tra le due sia effettivamente lo Zucco di Pesciola vero e proprio), dal quale piegando a destra risaliamo le breve e divertente crestina di neve sino alla Madonnina di vetta(da cui presumibilmente l'altro nome del canalone). Dopo una breve sosta ci avviamo alla discesa, scendendo velocemente(sulla neve di oggi sembrava di sciare) alla base e riattaccando il vicino canalone dei Camosci. Il canale è molto bello, e con un andamento tortuoso ci porta a superare saltino di roccia e tratti di neve abbastanza ripidi(tra i 40° e i 45°, con brevi salti di 50°) e ci fa sbucare in cresta, dalla quale, superata a sinistra una tondeggiante antecima e con l'ausilio di un paio di catene la profonda breccia del canalone SEM, arriviamo sul cosiddetto Dente dei Campelli, la cima più alta del gruppo(m 2161), con una temperatura di 4°C. Panorama stupendo dagli Appennini ai Grigioni, grazie al cielo estremamente limpido(tipico peraltro di queste giornate invernali). Dopo la sosta, ritorniamo all'uscita del canalone e battiamo brevemente traccia sino ad un'altra antecima con antenne. Da questa(temendo che il giro per Artavaggio fosse troppo lungo) ritornati al colletto e impugnata la picca da usare in appoggio nei tratti più ripidi(in realtà capiremo che se ne sarebbe potuto fare a meno, bastavano le racchette data la qualità della neve) ci lanciamo giù dal ripido canalone sino alla valle dei Camosci ed a Bobbio, da dove, a piedi(il biglietto è davvero un po' caro) a Barzio. Mia prima gita invernale di tipo canalistico, è stata stupenda e molto remunerativa anche se sarebbe stata migliore una neve più dura e stabile!
Data immissione 12/12/2004 18.20.08

Back