| Commento |
Per chiudere l’anno mi concedo un giro in solitaria sulle montagne del Triangolo Lariano, adattissime alle ciaspole con tanta neve.
Parto dall’Alpe del Viceré e raggiungo la Capanna Mara su un sentiero ridotto a una lastra di ghiaccio impressionante.
Su traccia ben battuta arrivo poi in vetta al Monte Palanzone (1485 m) dove calzo le ciappole e inizio la libidinosa ciaspolata verso il Monte Preaola.
Non è ancora passato nessuno e mi diverto un mondo a tracciare la pista su neve a tratti farinosa e a tratti più dura per via della pioggia dei giorni scorsi.
Compio una breve deviazione risalendo il boscoso pendio del Monte di Faello (1337 m) che ridiscendo dal versante opposto su terreno da puro ravanage tra rovi, arbusti di ogni tipo e rami incastrati nella neve.
Uscito da questo boschetto, risalgo i bellissimi pendii del Monte Preaola.
In cima mi concedo un lungo riposo con meditazione verso le mie Grigne e verso tutta la catena Alpina.
Quest’oggi era visibile anche il Monviso.
Sulla via del ritorno, compio un’altra breve deviazione e risalgo i pendii del Monte Palanzo (1391 m) dal quale mi concedo poi una bella discesa su farina pesante.
Raggiungo il Cippo Marelli, supero la Caverna Guglielmo, il rifugio Riella e torno alla Capanna Mara.
Qui, anziché tornare alla macchina, risalgo i pendii ghiacciati del Monte Bolettone (1330 m) dove mi fermo per qualche minuto a studiare bene i nomi delle vette Alpine.
Scendo poi prima su traccia battuta e poi con una gran ravanata fino alla macchina.
Giornata spettacolo, anche se quasi collinette, le montagne del Triangolo Lariano in queste condizioni sono eccezionali.
Da segnalare che, dopo anni con km totali over 1000, quest’anno mi son fermato a 953, complici le 3 settimane di inattività assoluta di agosto.
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