Numero 79
Nome Luca Colzani
Posta elettronica grigna@on-ice.it
Nome gita Grigna Settentrionale (2410 m)
Data 02/11/03

Regione

Lombardia
Via di salita Via del Nevaio
Partenza Alpe Cainallo
Quota partenza 1250
Quota arrivo 2410
Dislivello effettivo 1300
Difficoltà PD+
Specifica difficoltà 45°--
Rifugio Rifugio Brioschi (2410 m) Rifugio Bogani (1815 m)
Attrezzatura consigliata corda,piccozza,ramponi
Rischio valanghe 1
Condizioni itinerario Eccellenti
Valutazione itinerario Eccezionale
Commento direi che la salita di ieri è da includere nelle migliori 5 salite effettuate fino adesso,la prima in assoluto per quanto riguarda quella via. La Via del nevaio una via alla quale sono particolarmente affezionato,che in inverno viene eprcorsa solamente da me,i miei amici e dai camosci. Una via fortunatamente sconoscita al 99% di coloro che praticano alpinismo sulle Grigne e che regala quindi una quiete che in Grigna non si trova da nessun'altra parte. Le condizioni trovate ieri,grazie alla combinazione pioggia atlantica e gelo notturno si sono rivelate ecczionali,i ramponi mordevano la neve giusto il necessario per procedere,la piccozza entrava con la becca come se stessimo facendo una nord....invece eravamo a 2000 metri,al 2 di novembre soprattutto! Mezzo metro di neve dai 2000 metri in su,neve pietrificata,una neve che in quelel condizioni si riesce a trovare una volta su 20 ma che giustifica la mia teoria ovvero che anche in inverno si può ancora fare alpinismo e non solo lo sci-alpinismo che ormai è la moda del momento.....magari tra 20 anni tutti di nuovo a fare certe salite che con gli sci per fortuna non si possono fare. Siamo saliti al rifugio Bogani partendo dal Cainallo. Abbiam trovato ghiaccio insidoso sul sentiero fin dal'inizio.Insidioso perchè nascosto dalle foglie cadutegli sopra. Dal rifugio abbiamo proseguito per poco lungo la via normale per poi svoltare a sinistra. Da qui ha inizio la nostra avventura su pendii carichi di neve che eprò non presentava nessun pericolo,era stata pietrificata dal gelo e quella che doveva precipitare era già precipitata i giorni precedenti sottoforma di grosse valanghe. Queste valanghe si sono infilate proprio nella conca del Nevaio ricominciando la sua lenta ricostruzione dopo mesi e mesi di ablazione che l'avevano ridotto a una lastra di ghiaccio nascosta da pietre. Ci siamo divertiti passando su per canalini di varia pendenza,fin quando nel tratto più ripido del nevaio la neve si è fatta veramente dura.Le punte dei ramponi entravano appena appena ma senza grossi problemi siamo arrivati al traverso finale,da sempre ritenuto da me il punto più pericoloso che in condizioni pericolose non ti permette di passare. Ieri era in condizioni perfette,la neve teneva da dio,in poco tempo siamo arrivati in cresta dalla quale in 15 minuti siamo giunti in cima.Foto di rito sotto la croce ghiacciata,una mangiatina tra le mura confortevoli del rifugio Brioschi e poi giù lungo la via normale del versante nord. Giornata da incorniciare.
Data immissione 03/11/2003 16.42.33

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