| Commento |
Partiamo da Moggio io,Rambo e il Roby con cielo sereno e temperatura di –2°C.
Ghiaccio vivo per gran parte del sentiero che porta su in Artavaggio.
Dal “Piantone” in avanti neve continua e ancora abbondante anche se i segni della maledetta scaldata della settimana si vedono alla grande…….
Arriviamo alla Bocchetta di Artavaggio a tempo di record e sempre a tempo di record siamo alla base della paretina ovest del Monte Sodatura.
La neve è dura,ramponabile, complice anche una slavina staccatasi nei giorni di calura.
Usciamo 3 metri più a sinistra della Croce di vetta per mancanza di neve proprio nella verticale della croce ma l’ultimo pezzo lo affrontiamo in apnea.
Siamo in vetta alle 10.30 dopo poco meno di 2 ore e mezza di salita.
Scendiamo dalla cresta nord-ovest e ci fermiamo per il consueto scavo della buca per misurare la neve…risultato:88 cm rimasti dei 135 misurati nello stesso identico punto il 3 Gennaio.
Abbiamo ancora voglia di spendere energie e decidiamo di salire la Cima Piazzo.
Il Roby si ferma per bisogni fisici e noi iniziamo la salita.
Ci fermiamo ad aspettarlo e quando vediamo una persona avvicinarsi pensiamo sia lui.
Allora proseguiamo convinti che il Roby ci stesse seguendo ma quando arriviamo in cima ci accorgiamo che quella persona non era lui ma un ciaspolatore.(ce n’erano parecchi oggi e Artavaggio si conferma il regno dei ciaspolatori).
Scendiamo al rifugio Nicola dove troviamo il Roby tutto arrabbiato che ci bestemmi dietro perché non lo abbiamo aspettato,lui non sapeva dove eravamo diretti e non vedendoci si è fermato al rifugio.
Visto che ho quindi infranto la banale regola di aspettare i compagni decido di accompagnarlo in vetta e quindi per la seconda volta salgo ancora la Cima Piazzo.
E’ tutto allenamento……..
La discesa è una volata tranne nel tratto di bosco tra la Bocchetta di Artavaggio e il “Piantone” dove la traccia battuta era una lastra di ghiaccio.
Ottima salita al Sodatura più ottimo allenamento!
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