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Da questo versante non lo fà quasi nessuno...troppo lunga la valle che viene percorsa solitamente in discesa.
Infatti quando ci ritroviamo ad ammirare la testata delle Levade all'altezza del rifugio lei è li come una fotografia e per moolto tempo non cambia...
Di buona lena partiamo dal parcheggio della diga e cominciamo la lunga scammellata su quasto sentiero che benchè in piano (fino in fondo alla valle si guadagnano solo 350 mt) non rende e si cammina male.
Lo scenario è davvero stupendo e arrivato al gradone che dà al passo della Val di Fumo il sentiero si inerpica per gradoni di bel granito con passaggi semplici ma in caso di bagnato in discesa...
Sbuchiamo esattamente alle sorgenti del Chiese, un'ampolla che lambisce il ghiacciaio smagrito fuori misura.
Ora tracciamo decisamente verso Sud-Est alla vista della nostra meta ancora molto lontana per infilare il passo di Cavento molto marcio e con rischio di cadute sassi non da poco.
Con nostra sorpresa per calarci dalla parte opposta dobbiamo fare una breve doppia su un chiodo e depositarci sulla vedretta del Lares ridotta a uno stato pietoso.
Lasciamo una corda in loco x la risalita che faciliterà anche chi stà arrivando dal Carè Alto e,doppiando la spalla nevosa del Cavento risaliamo il pendio chiacciato e con qualche piccolo crepo aperto e infido sotto neve recente quà e là.
Per rocce e sfasciumi arriviamo in vetta di questa "ferramenta" della prima guerra mondiale...
Sono le 14,30 e dalla vetta non si riesce a scorgere il punto di partenza...
Veloce ritorno al passo e giù per il ghiacciaio a ripestare i nostri passi.
Da qui in poi ci chiediamo spesso come sia possibile aver fatto così tanta strada..
13 ore e mezza di cammino ininterrotto oltre 35 km di percorso..semplice ma appagante.
Partecipanti: Rob-Marco,Rosanna,Antonio,Daniele e il Barbiere |