Numero report: 126
Nome: roberto boletti
Indirizzo posta elettronica: roberto.boletti@libero.it
Gita: Dom du Mischabel
Data: 24/07/2005
Regione: SVIZZERA
Via di Salita: normale
Località partenza: Randa
Quota partenza: 3100
Quota arrivo: 4479
Dislivello: 1379
Difficoltà: F
Pendenza Gradi: 40°
Difficoltà Roccia: II
Rifugio di Appoggio: Domhutte
Attrezzatura Consigliata: Da ghiacciaio
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Accettabili
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Sapevo non sarebbe stato sereno...ma.. Sabato saliamo il bel sentiero che da Randa sale nel bosco con chiari ed evidenti (anche troppo) segnali x il il rifugio che ci rammentano quanto sia lontano. Dopo il bivio per l'Europahutte iniziano i tratti attrezzati che superano il salto rocccioso a sx della salita per rimontare il dossone che porta solo negli ultimi minuti alla vista del rifugio. L'accoglienza è...svizzera.Gestore grifagno e rompiballe che ci fà il terzo grado appaena capisce che bivaccheremo con la tenda, peraltro nei dintorni bei cartelli con divieto di campeggio accolgono il felice alpinista. No biwak! fora dale bale! ci dice in un perfetto svizzero il gestore...così andiamo a cercarci un posto per piazzare la tenda più in alto sulla morena che porta al Festigletscher. Con nostra sorpresa al culmine di essa troviamo una comoda piazzola con muretto in pietre dove mettere il nostro Hotel! Appena piazzata la tenda comincia a piovere..poi nevica.Ma noi dentro ce la spassiamo e cominciamo a cucinare. Domani vedremo..certo la Festigrat con stò tempo è da dimenticare..forse pure la normale. Ore 4.00 passaggio di crucchi vicino alla tenda ci dice che è ora di andare! Ore 4.27 partenza a ripiglliare le lucciole che serpeggiano sulla morena. In poco tempo poniamo piede sul Festigletscher e con le consuete operazioni di sicurezza ripartiamo dietro al codazzo crucco. Nella parte bassa il Festigletscer è messo male..parecchie parti sono di ghiaccio vivo, molti crepi aperti..altro che Good condition come ci diceva quael tale incontarto nel sentiero .. La parte alta del ghiacciaio Hobargletscer è in buone condizioni come pure la parete fino alla punra fatta eccezione per alcuni tratti ghiacciati. Facilmente si guadagna il Festijoch grazia anche a corde fisse e ci si cala sul Hobergletscher , da qui superiamo alcune cordate che avevano tolto inutilmente i ramponi e con una leggera discesa ci caliamo sul ghiacciaio contornando una grossa slavina dovuta a un'incombente seraccata. Qui la visibilità si fà zero...cala un nebbione pauroso e continua a nevicare fitto, la traccia si perde, il vento rinforza. Dietro noi le cordate crucche esitano, si fermano, si consultano, si arrendono. Noi e due altri italiani rimaniamo a salire con un'altro solitario + in alto che però vediamo scendere e aspettarci. Anche lui non sà più dove andare, dice di aver perso la pista..Se vuole gli diciamo si può legare a noi o ai due di Torino..e così fà.Di buon passo i tre partono decisi e noi dietro loro. Al peggio non c'è fine...pensavo che non potesse esserci una nebbia peggiore invece..Oramai siamo alla vista (??) della sella vicino all'anticima, ci separa solo la cresta ripida ed esposta che porta in punta.Qui incrociamo i ragazzi che scendono.La cresta è ben gradinata e immaginando ( certo solo intuendo) la bellezza del posto saliamo fino alla croce posta a destra, giro di boa ,inversione della cordata e subito in discesa perchè ora il pensierp è solo quello di non perdere la traccia flebile di chi scende.. Dopo pochi metri non c'è più nulla...niente traccia, tutto cancellato,nessun riferimento, solo bianco ovunque che acceca i sensi.Girovaghiamo per un pò sù e giù..a destra , a sinistra...niente! Quando mi giro verso i miei due compagni e gli comunico ufficialmente che ci siamo persi mi sento più pesante... Scendo a caso cercando solo di assecondare la pendenza e tenendo una direzione di massima a intuito perchè in stè condizioni altro non si può fare. Ci troviamo all'improvviso sotto un grande seracco..deviamo ora a dx ora a sx si intuisce che la parete sprofonda ripida su grandi salti...di qui non si passa.. Dopo una buona mezzora con neve fresca fino al polpaccio dietro a me il buon Andrea urla! Vuoi vedere che è finito in un crepo? Macchè! la bacchetta, la bacchetta! urla. La mia bacchetta che ,provvidenzialmente avevo piantato come segnale in salita stava lì a pochi metri sopra di noi a dirci che avevamo ritrovato la strada! Ma la pista era oramai cancellata e la nebbia si infittiva ancora di più.Non era finita. Non saprei dire che cosa mi guidasse in quella nebbia ma scendemmo sull'Obergletscer fino a ritrovare la labile pista che rimonta il Festijoc,ancora due indicazioni giuste dei miei compagni mi fanno ritrovare il tracciato .Al passo piove, le roccie sono bagnate e i tratti seppure attrezzati sono insidiosi vista anche la stanchezza. Posato finalmete piede sul Festigletscer la nebbia dirada e ci consente di vedere l'Omone sulla morena poco sotto la nostra casetta..la tanto agognata tenda. Alla tenda ci rifocilliamo ma inizia a piovere! (porco mondo) Smontiamo tutto e risistemati alla belle meglio i nostri pesanti zaini ci avviamo verso valle con una lunga estenuante discesa non prima di aver rivisto la simpatica faccia del rifugista. Ora sono a bolla..41 cme gli anni ,se ne faccio uno all'anno sono a posto fino agli 85.. Da rifare per vedere! Partecipanti: Rob-Marco e Andrea el Mut
Data inserimento 27/07/2005 9.11.02

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