Numero report: 16
Nome: Luca Colzani & Cassanmagnago Nazareno
Indirizzo posta elettronica: grigna@on-ice.it
Gita: Monte Confinale (3370 m)
Data: 02/04/2005
Regione: Lombardia
Via di Salita: Canalone SE + cresta E
Località partenza: Albergo dei Forni
Quota partenza: 2170
Quota arrivo: 3370
Dislivello: 1250
Difficoltà: F
Pendenza Gradi: 35°
Difficoltà Roccia: I
Rifugio di Appoggio: nessuno
Attrezzatura Consigliata: Da ciaspolatore alpinista
Rischio Valanghe: 2
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Eccezionale
Commento: Partiamo io e Lupin dall’Albergo dei Forni con una temperatura di –6°C. Risaliamo i dolci pendii sovrastanti l’albergo e pieghiamo poi decisamente verso sinistra percorrendo una sterrata pianeggiante che ci porta alle Baite Pradaccio di Sopra. Ovviamente qui di neve nemmeno l’ombra.Incontriamo però diversi cerbiatti, poi alcuni cervi e infine un branco di camosci.Entrati nella Valle della Manzina, su comodo sentiero guadagniamo quota e finalmente, a quota 2500 metri iniziamo a pestare neve. Calzate, le ciaspole, ci addentriamo sempre più nel bellissimo Vallone della Manzina su neve portante e ancora completamente vergine. Prossimi ormai al Bivacco del Piero, anziché optare per la salita della cresta est, ci infiliamo in un bellissimo canalone con pendenze non proibitive dal quale si arriva sempre sulla cresta est sud-est del Confinale. Il Lupin risale il canalone a manetta dimenticandosi di essere ad oltre 3000 metri. Io con più calma lo raggiungo e, una volta in cresta, tocca a me aprire la via su neve farinosa. Prestando molta attenzione alle cornici, sporgenti ora sul versante sud, ora sul versante nord, raggiungiamo la vetta facilmente. Inutile dire che il panorama dalla cima è di quelli di prim’ordine della zona.Siamo circondati da colossi del calibro di Ortles, Gran Zebrù, Cevedale, Palon de La Mare, tutto il bacino dei Forni, il Tresero, l’Adamello giù in fondo, il Sobretta verso sud ovest e il Bernina verso ovest.Impressionante la frana che in settembre si è staccata dalla Punta Thurwieser. Ci fermiamo a lungo in vetta dopo di che ridiscendiamo la cresta ma anziché ripercorrere il canalone di saliita, per paura di qualche scarica, scendiamo zigzagando tra pendii di neve e rocce fino a ricongiungerci alle tracce dell’andata. La neve tutto sommato tiene, si sprofonda solo nella poca neve fresca caduta in questi giorni. Una volta tolte le ciaspole, sotto un cielo sempre più fosco, ritorniamo alla macchina stanchi ma soddisfatti. Situazione neve da maggio inoltrato.Il Bacino dei Forni presenta la stessa identica situazione che ho trovato l’anno scorso ma al 20 maggio. Le salite al Tresero e al San Matteo sono già tracciate. Abbiamo trovato numerosi scialpinisti provenienti dalla Pizzini ovviamente sci in spalla.Fino a 2500 metri la neve si trova solo a chiazze.Davvero preoccupante!
Data inserimento 03/04/2005 11.26.11

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