Numero report: 193
Nome: Giacomo Calvetti
Indirizzo posta elettronica: cordamolla@libero.it
Gita: Cima di Scais
Data: 01/10/2005
Regione: Lombardia
Via di Salita: Cresta Corti
Località partenza: Diga di Scais
Quota partenza: 1450
Quota arrivo: 3037
Dislivello: 1600
Difficoltà: AD+
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: IV
Rifugio di Appoggio: Mambretti (2004 m)
Attrezzatura Consigliata: 1 corda da 50 o 2 mezze (a scelta), 4-5 friend medio-piccoli, ramponi, fettucce e cordini per sicure su spuntoni e normale attrezzatura da roccia.
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Discrete
Valutazione Itinerario: Buono
Commento: In attesa del super-report del Franz inizio a mettere il mio punto di vista sulla gita. Partiamo da Bergamo per le 15:30 di venerdì e per le 19:15 siamo sul lato ovest della diga di Scais con il solito trucco del Franz di esporre il tesserino SGL che dovrebbe pararci da eventuali multe. Per le 20:30 siamo al Mambretti dove troviamo 2 posti letto nel locale invernale. Circa 30 minuti dopo ci raggiunge anche il Rob. Ci organizziamo con fornello e cucianiamo un paio di buste di risotti vari e poi a letto (non invidio il Boletti che deve dormire in terra su fondo assai duro). La mattina dopo una breve colazione partimao per le 6:15 e alle 7 e poco siamo all'attacco. Ci imbraghiamo e iniziamo a salire (ancora slegati). Il Boletti si fa attirare da un chiodo con anello ma la salita slegati con scarponi è assai ardua (IV). Quindi io e Franz scendiamo e indossiamo le scarpette e saliamo un camino parallelo a sinistra di quello incriminato con difficoltà di II e passaggi di III. Rob sceglie invece di salire un altro camino più a destra di quello che aveva tastato, anche lui con le scarpette. Saliamo veloci senza corda visto che le scarpette ci dan ottima fiducia. Inzia però a comparire verglas sulla parte sinistra della cresta e bisogna stare attenti. Arriviamo alla base del 1° pèassaggio chiave. Saliamo il percorso normale con un tiro che fa prendere un pò di strizza a Franz, visto che conduceva da primo e un mega-blocco (alto almeno 1 metro!) gli stava rimanendo in mano. Arrivato in sosta recupera me e Rob che risusciamo a evitare il blocco incriminato. Prsoeguiamo ancora slegati (Franz mette gli scarponi) e arriviamo alla placca del passaggio chiave, valutata IV+. Il problema è che è vetrata tutta. Franz decide di salire da primo con i ramponi e giunge abbastanza velocemente in sosta. Poi recupera me e Rob che con le scarpette ci facciamo un paio di minivoli sgommando (sembrava di arrampicarsi sugli specchi!). Da qui una breve doppia (15 m) ci porta ad un colletto e continuiamo a risalire slegati ora con i ramponi per attraversare una gengia con 5 cm di neve gelata sul lato settentrionale. Tolti i ramponi risaliamo il torrione sommitale dove c'è ancora un passaggio ostico per la roccia a tratti non buona (io non essendo sicuro al 100% mi faccio buttare la corda dalla cima e salgo assicurato). Siamo finalmente in vetta e sono circa le 15 ma non dobbiamo abbassare la guardia visto che manca ancora molto. Scendiamo facilmente per cengette e effettuiamo una doppia da 30 sulla placca Baroni. Da qui facilmemte alla bocchetta che sta sotto il Torrione Curò. Ora scendiamo sul canale settentrionale che con 2 doppie da 40 la prima e da 60 la seconda (occhio al primo ancoraggio che non è sulla bocchetta ma un pò a valle nel canale, comunque è facile arrivarci) ci deposita sui ghiaoini che ci portano a un canalino che va seguito abbastanza a destra scendendo contro un paretina. Ora siamo sul ghiacciao di Scais che scendiamo agevolmente per poi ricongiungerci al sentiero fatto in mattinata. Arriviamo alla Mabretti per le 19:30. I rifugisti saliti perchè c'era un gruppo numeroso ci accolgono molto gentilmente e cidicono che la via era addirittura da 3 anni che non veniva fatta. Non possiamo però fermarci molto e scendiamo con le frontali facendo anche un breve errore di sentiero che risolviamo ritornando sui nostri passi. Alle 21:30 siamo alla macchina (che lunga che è stata nonostante il fatto che siamo saliti quasi completamente slegati tranne 2 tiri). Un saluto all'ottima compagnia di Franz e Rob (anche se mi ha un pò cazziato perchè ero un pò una frana a rifare la corda) con cui è la prima volta che vado in montagna. Per me la prima vera gita da dura orobia (vero Ares) e che ravanata. Gita che comunque non rifarò più probailmente visto che la linea è molto bella ma la roccia nel secondo tratto non è un granche. Purtoppo oggi non ho potuto essere presente al raduno. Un saluto a tutti gli on-icers. Partecipanti:io, Franz e il Rob.
Data inserimento 02/10/2005 19.02.08

Back