Numero report: 204
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: Punta Osvaldo Esposito
Data: 22/10/2005
Regione: Lombardia
Via di Salita: Diedro Nord-Nord-Est
Località partenza: Lago del Prato (Carona - Val Brembana)
Quota partenza: 1600
Quota arrivo: 2170
Dislivello: 570
Difficoltà: D-
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: IV
Rifugio di Appoggio: -
Attrezzatura Consigliata: 10 rinvii, corda da 50, casco, qualche friends e cordino.
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Weekend previsto da subito incerto. Naufragato per l’ennesima volta il tentativo al Dolent, propongo al Bono un’uscita in Val Brembana che da un po’ di tempo sta tra le mie mire e che ben sembra prestarsi ad una veloce uscita di sabato beffando il tempo..sul tempo (domenica infatti pioverà). Trovati i compagni, ovviamente in numero pari…eccoci alle 9:30 al Lago del Prato (1600), oltre Carona, sulla strada del Rifugio Calvi. Le nuvole basse e il cielo senza uno spiraglio di azzurro non danno molta fiducia. Inoltre l’erba e le rocce sono molto umide: speriamo…Tuttavia la nostra meta: la PUNTA OSVALDO ESPOSITO, 2170m, è fuori dalle nubi e già intravediamo la via che vogliam fare: il diedro NNE (Via S. Calegari-N. Poloni, A. Farina-P. Consonni il 18 ottobre 1959). Si tratta di una salita di media difficoltà (un passo di IV-, due di IV e uno di IV+, poi il resto III e III+) di 9 tiri. Si può dividere in due tratti ben distinti: i primi 5 tiri su roccia gneissica fantastica portano ad un bel torrione poco evidente dal basso. Dopo una doppia di 20 metri, si devono affrontare altri 4 tiri su roccia ancor buona ma non ottima e su difficoltà più contenute. I primi cinque tiri presentano pure una buona chiodatura anche se l’integrazione è talvolta necessaria. Le soste sono inoltre attrezzate con catena e anello per doppia cosa che non succede nella seconda parte dove abbiam incontrato solo due chiodi e nulla più. Siamo (in cordate distinte) io e Luca Molteni (amico del Bono e che sarà mio ottimo secondo per tutta la salita), Luca Bono e la sorellina Anna Bonissima (…), Rob Boletti e Giacomo Cordamolla reduci dalla nostra ultima salita assieme allo Scais. Dopo un’incertezza dei soliti Rob e Bono circa l’attacco (li vediam salir per un canale alternativo: si saran trovati bene assieme…), partiam io e il Molteni. Subito il primo tiro ha un passaggio di IV abbastanza atletico. Sarà il freddo (c’è un’atmosfera piuttosto umida e fresca anche se la roccia è sufficientemente asciutta), sarà subito il passaggio tosto che Anna deve malincuore desistere e suo malgrado anche il fratello ed entrambi si calano all’attacco. Io e il Molteni proseguiamo con relativa rapidità sui tiri veramente interessanti stupefatti per l’ottima qualità della roccia. Giunti in cima al torrione ed effettuata la doppia, continuiamo con qualche incertezza la salita. Non ci sono più chiodi e l’itinerario non è così evidente. Inoltre, ci stupiamo del fatto di non vedere sbucare Rob e Cordamolla dal torrione; sapremo poi che aspettato un po’ con Anna si son trovati troppo lenti nel procedere già al secondo tiro e han deciso di desistere (col monito di Rob verso Giacomo di far un po’ di gavetta in falesia..). Proseguendo intraprendiamo sicuramente una variante (che chiameremo propriamente Variante Franz-Molteni) dato che compiamo un traverso verso destra e poi risaliamo per un bel diedro di IV non trovando riscontri nella relazione (incontrando però un chiodo). Felicemente in vetta (4h) il panorama della vallata color arancio per gli abeti in veste autunnale è molto suggestivo. Dopo un boccone, per un erto canale di erba “isiga” e roccette siam al Lago Zelt e ai nostri amareggiati amici alla macchina che già meditano un imminente ritorno. Via decisamente bella che merita di divenire una classica della zona per rapidità di accesso, bellezza dell’itinerario e qualità della roccia.
Data inserimento 24/10/2005 8.59.19

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