Numero report: 222
Nome: Franz Rota Nodari
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: ETNA: Paradiso e Inferno
Data: 20/11/2005
Regione: Sicilia
Via di Salita: Versante Sud
Località partenza: Rif.Sapienza - La Montagnola (cabinovia)
Quota partenza: 1800
Quota arrivo: 3330
Dislivello: 1530
Difficoltà: PD-
Pendenza Gradi: 45°
Difficoltà Roccia: --
Rifugio di Appoggio: Rifugio Sapienza&co. Ricovero Torre Filosofo.
Attrezzatura Consigliata: Ramponi, picca, ghette (in funzione della stagione, ovviamente), windstopper, goretex (vento quasi sempre tempestoso), passamontagna (anche per le esalazioni), maschera d'ossigeno...
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Eccezionale
Commento: Atterriamo in quel di Catania la sera di venerdì 11 novembre. Siamo in 4. Siamo la prima parte dello staff di un convegno (ASITA) che si terrà in questa cittadina del Sud durante la settimana seguente, ma ci siam presi i due weekend attaccati per visitarci la città e i dintorni. Ovviamente Catania mi è nota per la sua vicinanza al Mongibello, o’ Monte, il Monte Etna: il vulcano attivo più alto d’Europa e uno tra i più attivi al mondo. L’attrazione per la sua salita non può che essere ovvia in me. Porto quindi tutto il materiale necessario alle salite di alta quota; un po’ contrastante con le magliettine leggere e il costume da bagno (che uso sabato per una piacevole nuotata mattutina nelle cristalline, e incredibilmente non fredde – qui è ancora estate - , acque ioniche poco fuori della città) Tuttavia da molte fonti so che la salita ai crateri sommitali è spesso impedita ai “turisti”. La settimana passa molto bene tra lavoro e serate mangerecce, ma lui è sempre là a far capolino sulla città, visibile da ogni dove, tanto è maestoso. A metà settimana una nevicata lo imbianca fino a 1700m, ma il caldo sole siciliano in breve lo riscalda alle quote inferiori. Sabato 19, il maltempo sopraggiunto, ci obbliga (ancor in 4 su 11 rimaniamo per il secondo w-e) a far un giro in auto e ci portiamo così a Piano Provenzana (1800m) e al Rifugio Citelli per il pranzo: siamo sul versante NE della montagna, quello del secondo approccio più classico. Solo qualche scorcio all’anticima (Pizzi Deneri) imbiancata ci è concesso. In compenso osserviamo esterrefatti le colate laviche degli anni recenti (2002 e 2003) a pochi passi dalla civiltà. Domenica 20, abbandonati i colleghi, mi trovo a Nicolosi (raggiunta comodamente in bus da Catania – ore 6:50 dalla stazione FS) con Nando, geologo bergamasco (proprio del mio paese, tra l’altro) sull’Etna da un mese per la tesi di dottorato. Il tempo è pessimo (anche se le previsioni sono buone): nuvole nere ci sovrastano e in breve, lungo la strada che porta al Rifugio Sapienza (lato Sud del monte) siamo immersi nel nulla; ma proseguiamo. In un attimo però, usciamo dalle nuvole e quando siamo al rifugio (parcheggio e località sciistica) le nubi son sotto di noi. Uno spettacolo e un grande entusiasmo. Decidiamo di tentare la salita e per risparmiar tempo (sono già le 9:30) prendiamo la cabinovia fino alla Montagnola, 2500m. Qui proseguiamo per la strada che d’estate è percorsa dalle jeep colme di turisti impellicciati. Non c'è nessuno e nessuno si incontrerà lungo tutto il percorso. Il paesaggio è lunare. Sotto i nostri piedi macchie di neve candida e cenere nerissima. Sotto di noi le nubi. Sembra il Paradiso. Individuato un cratere sommitale (che pensiam inizialmente essere il più alto), effettuiamo un itinerario alternativo per evitare di essere esposti alle abbondanti esalazioni sulfuree. Risaliamo un pendio nevoso abbastanza ripido e ci troviamo sul cratere, in un vero Inferno di caldo ed esalazioni. Le rocce sono bollenti. Le stelline dei miei bastoncini si fondono. So che non stiamo rischiando perché sono con un esperto del monte che si era anche preventivamente informato sulla fattibilità, ma l’ambiente non mi fa sentire proprio a mio agio. Il vento tempestoso e il frastuono non ci impediscono di assaporare il panorama unico. Persa un po’ di quota risaliamo verso il più alto cratere sommitale e nella soddisfazione massima giungiamo ai 3330 metri della vettà, contraddistinta da un piccolo ometto. Poco tempo ci è concesso a causa delle esalazioni, ma basta per rimanere indelebile ricordo nella memoria. In breve scendiam dalla via normale (evidente anche se innevata) e torniamo alla Montagnola donde per ceneri fini (una libidine aver anche gli sci!!!) “scivoliamo” alla macchina. Un vero regalo: il tempo (comunque sempre variabile sull’Etna in settimana), il mare di nubi (atmosfere indicibili) e l’essere arrivati sulla vera cima…d’altronde “Franz, io vado…” colpisce anche in Sicilia!!! Credo che rimarrà tra le mie più belle esperienze mai vissute!!! Appuntamento ovviamente a marzo con la neve alle basse quote e gli assi!!! ;-)))
Data inserimento 21/11/2005 13.23.02

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