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Partiti con l’idea di salire il Piz Muragl, una volta giunti al Malora optiamo per salire una delle cime della Val d’Agnel in modo da poter partire direttamente dalla macchina con ciaspole o sci ai piedi.
Siamo in tanti, precisamente in 11 m, con le ciaspole, siamo il sottoscritto, la Bestia, il Rambo, e i nuovi Kikko e Beppe (il “Pero” del gruppo Luca Bono).
La neve è ben compatta per la gioia del semi recuperato Rambo ma soprattutto è il tempo a renderci particolarmente soddisfatti.
C’è un gran sole solo parzialmente velato e la temperatura è gradevole.
Risaliamo così senza manco sapere qual è di preciso la nostra meta fin quando troviamo lungo il percorso verso il Col d’Agnel alcuni scialpinisti affezionati ad On-ice che però, aimè, scrivono su Skirando (iniziate a scrivere anche qui!).
Costoro, ci indicano la nostra meta ovvero il bellissimo Piz d’Agnel.
Una volta raggiunto il colle, scendiamo per circa un ottantina di metri per mettere poi piede sul piccolo Ghiacciaio dell’Agnel.
Percorriamo tutto il ghiacciaio fino a raggiungere la Fuorcla da Flix dalla quale facilmente tocchiamo la vetta attraverso l cresta nw.
In cima arriva pure il Rambo che, stremato, si butta a terra con un tuffo di grande liberazione.Finalmente è ritornato su una vetta!
Rimaniamo a lungo in cima e finalmente, dalla cresta, sbucano Franco Scotti (papà Nibi), il grande Nibi fresco di barbiere e altri 3 loro soci.
Esortati dagli scialpinisti ad avviarci prima di loro poiché a loro detta saremmo arrivati un bel po’ dopo alle macchine, noi appiedati partiamo prima facendoci però raggiungere oltre la metà della discesa.
La neve si rivela ottima anche in discesa tanto che arriviamo con le ciaspole sull’asfalto del parcheggio.
Bellissima salita in un bellissimo ambiente e con una grande compagnia.
Peccato mancassero i Bresciani altrimenti saltava fuori un altro grande raduno, troppo belle ste salite così numerose.
Complimenti a tutti quanti e in particolare al Kikko che conquista il suo primo 3000 della vita e al Rambo che ritorna sulla cima di una montagna nonostante la sua tiroide impazzita.
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