Numero report: 258
Nome: Gruppo Ciaspolatori e Canalisti delle Grigne
Indirizzo posta elettronica: grigna@on-ice.it
Gita: Zuccone Campelli (2174 m)
Data: 15/01/2006
Regione: Lombardia
Via di Salita: Canalone dei Camosci
Località partenza: Moggio
Quota partenza: 810
Quota arrivo: 2174
Dislivello: 1300
Difficoltà: F+
Pendenza Gradi: 40°
Difficoltà Roccia: I
Rifugio di Appoggio: Rifugio Lecco e Rifugio Nicola
Attrezzatura Consigliata: Da alpinismo
Rischio Valanghe: 2
Condizione Itinerario: Buone
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Dopo la ciaspolata del sabato, ci mettiamo in cammino anche di domenica più che altro per fare un dispetto al Kikko…. Un bel canale in sua assenza è l’ideale! Dopo la defezione del Toffa e di Ares, alla partenza da Moggio siamo io, Rambo e il Bestia. Percorriamo il primo tratto di sentiero che conduce ai Piani di Artavaggio. Immediatamente dopo un ponte, quando il sentiero di stringe, pieghiamo a sinistra e risaliamo i bei prati che conducono ad alcune baite. Proseguiamo nel bosco tenendo come punto di riferimento il centro del Vallone Pesciola fin quando si incrocia un sentiero solitamente battuto e comunque segnato. Superate le ultime baite, usciamo dal bosco e si apre davanti a noi lo spettacolo dolomitico dello Zuccone Campelli. Passiamo la Baita Pesciola e in breve siamo alla bocchetta dalla quale in pochi minuti si raggiunge il rifugio Lecco. Breve sosta e poi via, verso l’attacco del canalone dei Camosci. Calzati i ramponi, lo risaliamo senza nessun problema su traccia ben gradinata. Dalla vetta, scendiamo poi ai Piani di Artavaggio e al rifugio Nicola dove pranziamo sul terrazzo in maglietta. Qui, il Bestia, tenta una rissa con i soliti motoslittisti che affumicano l’intera valle con i loro mezzacci e propone poi uno scambio…loro salgono in montagna con le moto (slitte), noi anidmao in Piazza Duomo con ciaspole e ramponi. Il problema è che noi non inquineremmo, loro purtroppo sì. Recuperiamo poi la traccia che scende dal Cazzaniga e che si ricollega poi alla traccia principale nei pressi del “Piantone”. Da qui, sempre ramponi ai piedi, torniamo alle auto in religioso silenzio (gioco del silenzio per far tacere un po’ il lattante). Sempre un giro molto remunerativo in ambiente che, se non fosse per le motoslitte, sarebbe davvero il top per la nostra zona.
Data inserimento 16/01/2006 9.42.22

Back