Numero report: 267
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: Notturna in Grignetta
Data: 15/03/2006
Regione: Lombardia
Via di Salita: Canalone Porta
Località partenza: Pian Resinelli
Quota partenza: 1300
Quota arrivo: 2177
Dislivello: 900
Difficoltà: AD-
Pendenza Gradi: 45°
Difficoltà Roccia: II
Rifugio di Appoggio: Bivacco Ferrario (il cassonetto...in vetta)
Attrezzatura Consigliata: Ramponi, picca, CASCO, ghette, corda di sicurezza, qualche ferraglia (friend o chiodi).
Rischio Valanghe: 1
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Doveva essere un’allunata ma allunata non è stata. Ciò non toglie che le emozioni siano state forti come in ogni notturna. Passo a prendere il Luca alle 18:30 alla Bono Hutte (che mi ospiterà per la notte – breve – seguente). Siamo ai Resinelli e aspettiamo il Leo che ci porta a sorpresa Mao e Taniro. L’idea della sciata era già stata abbandonata da tempo: era anche un po’ che avevo voglia di toccare roccia coi ramponi!!! Partiamo per il mitico canalone Porta. La neve non è durissima, ma qualche vecchia traccia e residuo di valanga ci fa procedere abbastanza speditamente. La luna ci accompagna 45 minuti giocando a nascondino con i torrioni. Bellissimi i Magnaghi e il Canalone sopra di noi. Ma in breve la luna sparisce dietro le nubi (come da previsione) e aloni di nebbia ci avvolgono creando scenari surreali. Quando mi giro vedo i compagni tra ripide pareti come stessero salendo dagli Inferi. Che bello!!! Al primo simpatico salto di roccia, sono un po’ sconfortato dal fatto che si proceda ognuno per i fatti suoi slegati. Solo io ho il casco. Abbiamo qualche friend e due corde, ma nessun chiodo di emergenza. Ma in realtà è solo una questione psicologica: si sale bene senza gravi difficoltà, anche se l’esposizione si sente. Al secondo salto, il Bono si incroda su una variante più “secca” mentre io esco con Taniro e Mao per un ripido pendio esposto di neve. Giunti al bivio per i Magnaghi, anziché abbandonare come idea iniziale del Bono proseguiamo per la seconda parte. Le difficoltà che ricordavo in realtà le superiamo in scioltezza. Leo invece forza un bel passaggio in un canalino. Giunti alla bocchetta dei Venti il proseguimento in vetta è esaltante: creste affilate che danno nel nulla. Il riverbero delle frontali. Le catene che escono dalla neve e i ramponi che graffiano la roccia e il ghiaccio. Qui la neve è bella e dura. In 3 ore siamo al bivacco Ferrario (sono le 23). Qui Grigna e Kikko non ci sono. Visto il tempo sono scesi. Comincia a nevicare. Atmosfera magica. Il tempo di un risottino ai funghi, un bel vinello, foto di rito e giù per la Cermenati. Seguendo le tracce forse di Grigna e Kikko ad un certo punto ci rendiamo conto (grazie al Leo) di essere verso il Caimi. La nebbia fitta si dirada, ma comincia a nevicare deciso. Torniamo 50 m sui nostri passi e via per la Cermenati super battuta. Stranamente mi trovo in uno stato catalettico anomalo e sento le gambe molli. Ho una pace dei sensi come se mi fossi fatto una canna. Scendo piano. Inspiegabile il mio “malessere” .Finalmente al Porta due giovani cani ci “scortano” alle macchine già ben imbiancate. Alle 2 siamo alla Bono hutte. Grandissima esperienza! Paghi e soddisfatti del compiuto. La luna era sin dalla partenza un optional. La neve inattesa. Sempre belle le notturne: si tratta solo di vincere la pigrizia iniziale, ma poi la soddisfazione è alle stelle, o meglio, sopra le nuvole ;-)
Data inserimento 16/03/2006 13.58.20

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