Numero report: 274
Nome: Gruppo Ciaspolatori e Canalisti delle Grigne
Indirizzo posta elettronica: grigna@on-ice.it
Gita: Pizzo Suretta (3027 m)
Data: 17/04/2006
Regione: Lombardia
Via di Salita: Canalone sud-est
Località partenza: Alpe Suretta
Quota partenza: 1920
Quota arrivo: 3027
Dislivello: 1150
Difficoltà: PD+
Pendenza Gradi: 50°
Difficoltà Roccia: II
Rifugio di Appoggio: nessuno
Attrezzatura Consigliata: Da ciapsolatore alpinista
Rischio Valanghe: 2
Condizione Itinerario: Buone
Valutazione Itinerario: Buono
Commento: Accettato l’invito del Bono e del Catena, eccoci in Valle Spluga con obiettivo il Suretta. Partiamo dalle Alpi di Suretta in compagnia dell’Ingegnere barbuto (ex presidente dei Fizik) e del fratello di Jackass, trovati al Bione. Risaliamo velocemente i pendii del vallone dominato dalle Cime Cadenti. Io, Bono e Rambo, estratti nostri amati ferri dallo zaino, risaliamo il ripido canalone diretto che consente di giungere sul ghiacciaio senza fare il giro classico sinistra-destra. Una breve variante del canalone, ci porta su pendenze davvero sostenute (il Bono che ha più dimestichezza di me con i gradi lo valuta 50°) fino poi a sbucare proprio nei pressi del ghiacciaio. Qui attendiamo il Catena e ci addentriamo nel ghiacciaio del Suretta. Ormai giunti all’attacco del canale finale, assistiamo all’agghiacciante scivolone di uno snowboardista che stava risalendo il canale senza picca e con ramponi che gli si son staccati dagli scarponi. Fortunatamente non si fa nulla, solo un po’ di spavento. Di buona lena risaliamo anche questo ripido canale con neve spesso molto dura, che ci consegna sulla breve cresta finale. Le mie pecche sulla roccia si fanno sentire su un singolo passaggio che costringe ad esporsi un po’ in fuori. Non me la sento di andare avanti, con l’ometto di vetta a 20-30 m da me! Anche il Catena, con il sopraggiungere della nebbia, desiste e così in vetta sono arrivati solamente Bono e Rambo. La discesa dal canalone si rivela meno lunga del previsto nonostante la facciamo gran parte faccia a monte. Una volta tornati al ghiacciaio, giungere all’auto è pura formalità. La giornata si conclude poi in un bar molto strano sulle rive del Lago di Oggiono, dove Rambo offre panini, piadine e bevande. Gita assai utile per riprendere la giusta confidenza coi ferri del mestiere. Uniche note stonate la cima mancata e le unghie dei piedi semi-distrutte visto che non le avevo tagliate la sera prima. Partecipanti: io e Rambo (ciaspolati) Bono e Catena (scimuniti) + Lele e fratello di Jackass (che ci hanno accompagnato in parte)
Data inserimento 18/04/2006 12.04.07

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