Numero report: 31
Nome: Gruppo Ciaspolatori e Canalisti delle Grigne
Indirizzo posta elettronica: grigna@on-ice.it
Gita: Pizzo Redorta (3038 m)
Data: 07/05/2005
Regione: Lombardia
Via di Salita: Dal Vallone di Scais
Località partenza: Diga di Scais
Quota partenza: 1480
Quota arrivo: 3038
Dislivello: 1650
Difficoltà: PD
Pendenza Gradi: 45°
Difficoltà Roccia: I
Rifugio di Appoggio: Rifugio Mambretti (incustodito)
Attrezzatura Consigliata: da ciaspolatore alpinista
Rischio Valanghe: 2
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Eccezionale
Commento: Finalmente arriva il momento giusto per poter affrontare questa splendida cima immersa in un ambiente stupendo, assai particolare e selvaggio, da vera e pura Orobia. Siamo in 6, io,la Bestia, Tiziano,il Kikko, Rambo e il mitico Franz con i suoi assi. Dopo aver spremuto la mia Punto e la “Gattina” del Franz sui tornanti della stradina per la Diga di Scais, alle 6.30 partiamo dalle auto affrontando poi la classica ravanata orobica.Anziché imboccare il sentiero del GVO, ci abbassiamo troppo verso il lago e vaghiamo così tra il pietrame e i maròs prima di riprendere la retta via. La salita alla Mambretti è completamente senza neve ed è quindi veloce. Dal rifugio, la vista è già di quelle spettacolari con il Porola, lo Scais e la Cresta Corti, il Pizzo Brunone.Il nostro vallone di Scais è ancora nascosto…… Percorriamo il traverso che ci porta nel fondo del Vallone di Scais dove Franz calza gli sci e noi i ramponi. La neve è fantastica, l’aria è frizzante ma assolutamente non pungente. Mentre i cannibali salgono a velocità assai sostenuta, io tengo un passo costante per non far stancare troppo il Rambo ancora leggermente fuori forma. Circondati da vette assai impervie e severe, ci alziamo velocemente percorrendo la Vedretta di Scais fino all’imbocco del canale che immette sulla Cresta est del Redorta. Imboccato il canale, con la fida piccozza lo risaliamo.La neve è varia, a tratti dura e a tratti un po meno consistente. Una volta giunti alla bocchetta, alcuni scelgono di affrontare la cresta direttamente sulle roccette mentre il sottoscritto, seguito a ruota dal Kikko e da Tiziano, compie una variante su un traversino di neve molto dura e ripida. Poco sopra, quando la cresta ritorna completamente nevosa, ci ricongiungiamo e arriviamo sulla piccola vetta soddisfatti. Dopo le consuete strette di mano, il Franz intona una canzoncina con la sua armonica.Rimaniamo in cima circa una mezz’oretta poiché, nonostante le previsioni parlassero di favonio, di vento non ce n’era nemmeno un po’. La discesa si rivela veloce nonostante la neve richiedeva prudenza. Una volta usciti dal canale, il Franz ci saluta e inizia ad inanellare una serie di curve da gran maestro mentre noi appiedati ovviamente rimaniamo indietro.Sui 2 plateau della Vedretta di Scais compio alcune misurazioni sullo strato nevoso. In alto, a quota 2900 circa, misuro in media 190 cm mentre più sotto ne misuro 230. Poveri ghiacciai….chissà che mazzata prenderanno tra un mese….. La situazione è già ora da giugno inoltrato. Una volta ritornati alla Mambretti, ci concediamo una breve sosta e poi ridiscendiamo alla piana delle Baite Caronno dove il Franz ci aspetta soddisfatto della sua sciata crogiolandosi al sole. Dalle Baite Caronno, tornare alla macchina è questione di mezz’oretta di strada. Stupenda salita in ambiente grandioso. Al mattino, con una luce particolare, mi sembrava di essere ai cospetti delle grandi pareti della Patagonia.Bellissima anche la compagnia, ultimamente escono sempre dei piccoli ma interessanti raduni.
Data inserimento 08/05/2005 9.56.48

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