Commento: |
Nuovo trio per me, Farinella e Emilio, i due Falchi della Valgrande. In barba all'etica del Grigna prendiamo la funivia che sale dal santuario di Oropa. Seguiamo la strada sterrata fino al lago del Mucrone e poi per sentiero raggiungiamo il colle da cui parte un lunghissimo traverso, non molto agevole (alcuni tratti attrezzati ma decisamente facili), fino all'ultima rampa che conduce al rifugio Coda, dove pernottiamo. La mattina ci svegliamo con nebbie e afa. Attacchiamo verso le 8.20, ancora slegati, fino al primo passo un pò verticale ed esposto (III). Da lì è tutto un susseguirsi di divertenti torrioncini di ottimo granito, e le nebbie che ad un certo punto si diradano, ci permettono di ammirare l'ambiente suggestivo in cui siamo e molte montagne famose della Vallèe. Tornano le nebbie e continuiamo, piuttosto lenti, fino al Dado: Luca vorrebbe mettere le scarpette e affrontare il tratto di IV+, ma con riluttanza si fa convincere dalla sottoscritta ad aggirarlo sulla destra per cenge erbose e risalire poi verso il filo di cresta, senza peraltro raggiungerlo, con passi fino al III+. Da lì, più che altro per ripidi pratoni (sempre a ds della cresta), proseguiamo verso la vetta del Monte Mars, che però appare ancora ben lontana. Con saliscendi, finalmente la raggiungiamo alle 14.45. Breve sosta per rifocillarci e poi ci affrettiamo a scendere per sentiero (piuttosto scomodo nella parte iniziale) per non perdere l'ultima corsa della funivia. Bella, ed interminabile, gita in ottima compagnia, peccato la sfortuna col tempo. |