Commento: |
Io e il mio inseparabile amico Ale partiamo alle 3.25 dal Tschierva. La luna delinea il profilo armonioso della stupenda Biancograt che da li a poco tenteremo di salirla, e il mio sguardo non può che soffermarsi alcuni istanti. Dapprima per sentiero poi per ghiaioni e massi instabili raggiungiamo un pendio di ghiaccio 40°, (evitabile puntando a sx per roccette), che risaliamo sino alla Fourcia Preuliousa. Purtroppo siamo testimoni di un incidente; un alpinista dietro di noi scivola sul pendio ghiacciato e precipita per 150m. Soccorso dai suoi compagni, decidiamo di proseguire (il soccorso alpino arriva quasi subito). Affrontiamo le prime roccette e seguiamo la cresta rocciosa fino ad arrivare alla vera cresta di neve (noi l'abbiamo trovata di ghiaccio) 40°/45°, che porta al Piz Bianco e da li ancora roccette (passi di IV) e qualche calata in doppia fino a "toccare il cielo". Alle 11.00 siamo in vetta al Bernina, un'altra grande emozione e, senza vergognarsi,una commozione d'innanzi a quel spettacolo. Ma ci aspetta una lunghissima discesa verso la val Morteratsch; tra discese e risalite su neve e rocce, corde doppie e salti di crepacci, seguendo infine la lingua terminale del ghiacciaio Vedret di Mortertsch, arriviamo distrutti ma felici alle 20.30al parcheggio. NOTE:
Via di misto spettacolare,sempre molto esposta ma ben proteggibile nella parte roccia. Lunga e laboriosa la discesa, si segue la traccia ma bisogna fare un giro interminabile( le condizioni sono cambiate rispetto a qualche anno fa), poi puntare alla cresta della Fortezza.
Sconsiglio di farla in 2 giuorni. La cresta del Piz Bianco é una lama Ghiacciata, "fare attenzione".
Un pensiero all'alpinista caduto..... e un grazie al mio grande amico e compagno Ale.
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