Numero report: 38
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: Casa Guide - Boga, ma non solo...
Data: 15/05/2005
Regione: Lombardia
Via di Salita: Lama Mary - R2
Località partenza: Valsassina - Laorca
Quota partenza: 500
Quota arrivo: 825
Dislivello: 325
Difficoltà: D
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: V
Rifugio di Appoggio: Casa delle Guide sotto Zucco Angelone
Attrezzatura Consigliata: Casco, corda da 60, una decina di rinvii, friends (medio grandi), cordini, nuts e SOLO SE è PROPRIO IL CASO...UN CAVANUT DA USARE CON CAUTELA!!!
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Quando un weekend comincia col piede sbagliato...sarebbe meglio mollar tutto e starsene a casa!!! Dopo un venerdì sera all’insegna dei progetti, della consultazione delle previsioni, dell’interpretazione degli Oracoli (vedi Nibi…), sabato mattina la sveglia suona alle 18:30, ma la pioggia cade già. Torno in branda, ma vengo svegliato da mia madre alle 10:30 che mi annuncia un sole splendente. Un po’ incredulo mi affaccio e proprio questo in effetti trovo. Preparato di fretta il materiale (scialpinismo e arrampicata), sento al volo Carla e le do appuntamento a Lecco per mezzodì. Quando giungo sono in ritardo di ben 40 minuti causa traffico centri commerciali (almeno credo: coda incredibile) e ha ricominciato a piovere. Arrivato al parcheggio di Bione (par scoperto grazie al Grigna. Prima ne usavamo un altro più scomodo…) trovo Carla ferma con radio e fari accesi (!). Fatto il trasbordo sulla sua macchina, al momento dell’accensione, ovviamente, l’auto non dà segni di vita. Fatto il ‘‘cavallotto’’ con la mia, siam ora diretti in Valsassina. Era solo il segnale premonitore...Giungiamo alla CASA DELLE GUIDE, sotto l’Angelone. Un pranzo veloce in auto e imbracatici siam ad attaccare l’umida (per le precipitazioni intermittenti) roccia. Oltre a noi un inaspettato gruppo di quindici persone circa: ci si ritrova tutti assieme nel momento della disperazione (forse un po’ patetici...). Tra uno scroscio e l’altro, ‘‘portiamo a casa’’ cinque viuzze di 20 metri con una di 5b (VIA DEGLI AMICI) e una di 5c (LAMA MARY) molto molto belle. Soddisfatti per il ’’salvato’’...siam ora diretti a casa del Catena a Perledo sopra Varenna, dove ci aspettano anche Chiara e Fini. Dopo la magnata e i brindisi del caso (tasso alcolico un po’ elevato), mandiam tutti a casina e, io e il Catena, ci mettiam in branda. Sveglia alle 4 e già si intravedono le stelle. Via!!! Siamo sulla strada del Maloja e, sorpresa la spia della temperatura del motore della Focus del Catena è al massimo: scopriremo che l’olio refrigerante è al livello minimo!!! Rischio fusione motore!!! Proseguiamo con cautela. Alle 7 siamo al PASSO DEL BERNINA, al parcheggio della cava del Lago Bianco. Il tempo è bello e non troppo freddo. Contemporaneamente arrivano Marzio, Giuseppe, Renzo, Angelo e Gigi direttamente da Villa d’Almè (BG): che sopresa!!! Cominciamo a salire tutti assieme: poco oltre arriviamo al ghiacciaio coperto da uno strato di 10 cm di fresca. Il procedere per alcuni è molto difficoltoso causa lo zoccolo che si forma sotto le pelli. In 2 ore e trenta siamo al ripido (40-45°) pendio finale di 200 metri che porta alla sella tra PIZ CAMBRENA (nostra meta) e Piz d’Arlas. Sento un piccolo boato, ma causa una ‘‘fatale’’ nebbiolina non vedo cosa succeda. In discesa veloce arriva Renzo che testimonia di aver rischiato di esser travolto da una valanga. Giunti al pendio, altri dieci bergamaschi sono con noi, valutiamo in fretta che le cornici incombenti in alto, la neve fresca di 10 cm non assestati su fondo durissimo, le colate spontanee dalla parete, obbligano ad un ritorno immediato. Ci lanciamo allora lungo il ghiacciaio risalito (1000 metri) ed è una libidine: difficile trovare la polvere a maggio!!! Alla macchina siamo comunque soddisfatti per la sciata ottima, il Cambrena è ancora là, per fortuna anche noi...Ritornati a Perledo a sistemare la casa, sono le 14, chiamo Carla (lei la mattina giocava a calcio) per il nuovo improvvisato appuntamento a Lecco alle 15. Ricongiuntici, lasciamo il Catena preoccupato per la propria macchina e risaliamo la Valsassina fino a Laorca donde siam diretti al famoso PIZZO BOGA. Meta la classicissima Via “R2 Monza – Tagliabue”. Attacchiamo la roccia alle 16e30. Il procedere è piuttosto lento e rilassato. La salita non è banale soprattutto per alcune varianti che facciam forse per errore. In particolare dopo l’avancorpo, la partenza della via originale è liscissima e per noi un po’ sottostimata (IV+). Bellissimo uno dei tiri successivi di ben 35 metri con un passo di IV+. Poi un delicato passo di V- e siam sotto la parete bianca finale. Non abbiam voglia di proseguire per la via originale di V/V+ e quindi deviamo velocemente a destra per un canale divertente di III/III+. In vetta ormai intravediamo le prima luci di Lecco accendersi: sempre bello! Sono le 20e30. Per il ripidissimo sentiero/canale della normale siamo in breve alla macchina. E non è ancora finita!!! In un movimento contrario tra il materiale alpinistici (friends, moschettoni, ecc.) nelle mie mani verso l’alto e la testa di Carla verso il basso a recuperare le chiavi dell’auto per terra, il cavanut si “incastra” nell’occhio di Carla. Terrore (ancora mi si stringe lo stomaco al pensiero). Panico totale! Sveglio un intero condominio alla ricerca di soccorsi e per dare le giuste indicazioni all’ambulanza che prontamente arriva a sirene spiegate. In quegli interminabili attimi Carla è ferma in piedi che sorregge con le due mani il cavanut che ha ancora appesi un moschettone e 5 nut. Sangue freddo di tutti. I soccorritori chiedono anche a me se sto bene vistomi palesemente terrorizzato...Li seguo all’ospedale di Germanedo (Lecco). Il ferro esce spontaneamente: nessuna lesione, collirio per 15 giorni, pomata rigenerante. Alla fine è andata di lusso. Possiamo riderci sopra: lo strumento incriminato d’ora in avanti lo chiameremo CAVA OCH!!!! Riportata Carla a Monza, verrò poi riaccompagnato a Lecco a prendere la mia macchina al parcheggio di Bione: mi sembravano mesi prima quando l’auto di Carla non partiva ed invece era solo il giorno prima. Alle 4e30, dopo un faticoso viaggio tra una sosta e l’altra causa spossatezza sopraggiunta, mi mettero’ nel mio letto. Questo interminabile weekend è finito!!! Finalmente: quante emozioni forti, accidenti!!! Meno male sono solo ricordi senza strascico!
Data inserimento 16/05/2005 18.00.53

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