Numero report: 394
Nome: Luca Bono
Indirizzo posta elettronica: fenriso2000@yahoo.com
Gita: Sasso Manduino 2888m
Data: 06/08/2006
Regione: Lombardia
Via di Salita: Spig. Ovest (Via Schiavio
Località partenza: Novate Mezzola+Bivacco Casorate Sempione
Quota partenza: 300
Quota arrivo: 2888
Dislivello: 2500
Difficoltà: D
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: IV
Rifugio di Appoggio: Bivacco Casorate Sempione 2100m
Attrezzatura Consigliata: da roccia, martello e chiodi, 2 mezze corde e...TANTA BUONA VOLONTA'
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Eccezionale
Commento: Abbandonato il progetto di un week end di roccia in Val Bregaglia causa il famigerato maltempo a Nord delle Alpi, io e Franz decidiamo di tentare finalmente il mitico Manduino, nelle nostre mire ormai da parecchio tempo. E d'altronde è facile, quando si arriva a Colico diretti verso la Valtellina o la Valchiavenna, innamorarsi di questo palone di granito che incombe sui laghi e sulla piana di Fuentes da una parte, e su valli selvagge e sconosciute ai più dall'altra. Così sabato mattina ci troviamo di buon'ora al solito parcheggio del Bione con tanto entusiamo e curiosità per la cima agognata. Giunti a Novate Mezzola ci incamminiamo di buon passo carichi come muli, passiamo Codera dove deviamo verso la Val Ladrogno. L'ambiente è selvaggio al massimo, risaliamo valli strette e scoscese sempre immersi in una fitta vegetazione, fino ad arrivare in vista del bivacco, che raggiungiamo dopo una sosta mangereccia e senza alcun problema di orientamento (sentiero d'accesso ottimamente segnalato). Dopo un paio d'ore arrivano anche due ragazze e un ragazzo che aspettano la cordata sondriese impegnata sullo spigolo...noi osservandoli dal bivacco li abbiamo visti ritirarsi dopo tre tiri, causa il sopraggiungere del maltempo, che infatti arriva con vento e grandine e coglie i 2 nel lungo ritorno al bivacco. Le loro impressioni sulla via non sono molto confortanti: avvicinamento difficile e via poco proteggibile... La cena si svolge in allegria e compagnia fuori dal bivacco, con tanto di vino rosso casalingo valtellinese, dolcetti tipici e falò. Alle 4.30 suona la sveglia e alle 5.30 io e Franz siamo in marcia, sotto un cielo inizialmente stellato che però poi si copre. Il percorso per arrivare all'attacco non è dei più semplici ma lo indoviniamo senza problemi grazie anche all'ottima relazione. Arrivati sotto al canale d'accesso in un paio d'ore, mettiamo le scarpette per salire fino alla finestra, curiosa aperura nella roccia posta sull'intaglio dell'attacco e che fa da riferimento per l'inizio vero e proprio della via. Il tempo è sempre incerto, ma partiamo e tocca a me il facile primo tiro di III. Arrivato in sosta recupero il Franz, entrambe abbiamo l'umore a terra perchè la ritirata è nell'aria: le nubi sono sopra di noi e arriva ogni tanto qualche goccia. Tuttavia decidiamo di salire ancora un pò, così ci spariamo altri 2 tiri...il tempo sembra stazionario, si prosegue a comando alternato su placche facili, sempre fornite di ottime lame in cui piazzare friends(soprattutto) e nuts. Quando la via si sposta leggermente a destra l'esposizione diventa massima, abbiamo i piedi sulle placche che precipitano a picco sul versante sud. La vista sui laghi è qualcosa di indimenticabile. La progressione e rapida, lesiniamo un pò sulle protezioni data la bassa difficoltà e la fretta di proseguire..già, perchè oramai, fatti 5 tiri, siamo oltre la metà così rapidamente siamo in prossimità della cresta che in 2-3 tiri ci porterà in vetta. Intanto il vento che si è fatto ancor più gelido riporta fiocchi di nevischio...Strigiamo i denti e dopo 2 facili filate di corda in cresta arriviamo sotto la vetta, manca un tiro e intanto, come per magia sbuca il sole! l'ultimo tratto è forse il più impegativo, con movimenti un pò atipici e faticosi salgo sempre più in alto fino a sporgere la testa dall'altro lato della montagna...finalmente la croce di vetta, urlo di gioia e di soddisfazione, chissà fino a dove mi han sentito! Recuperato il socio, celebriamo questa bellissima salita con foto, stretta di mano e "registrazione" sul libro di vetta. Con facili doppie su spit collegati con catena (ben diversi dai cordini marci cu chiodi dello spigolo...) scendiamo sulla normale, che tuttavia si rivela non banale in discesa, con tratti di arrampicata all'indietro e passaggi su infide zolle di erba scivolosa. Dopo le doppie ci aspetta una discesa ancora lunghissima, più di 2000 m di dislivello in una Val dei Ratti che si rivela sorprendente per la sua bellezza e la sua natura selvaggia. Nei pressi di Frasnedo incontriamo poi tre escursionisti che gentilmente ci accompagnano a riprendere la macchina a Novate. Una mazzata micidiale, ma ne è valsa la pena... NOTA TECNICA: la via è attrezzata con soste a chiodi da verificare (martello), per il resto presenti solo 2 chiodi. Placche appoggiate con buoni appoggi per i piedi e lame per le mani e i friend/nut. Dalla seconda sosta (terzo tiro) si vede una sosta verso sinistra, questa però non è la terza sosta che si vede all'ultimo momento proseguendo diritti vicino al filo di cresta. Ottima la relazione del sito m4n.org sia per l'avvicinamento che per lo schizzo della via. Per la discesa, è possibile sia scendere in doppia dalla via che optare per la traversata sul versante della normale: 4 doppe da 25 m su anelli con spit e discesa delicata su erba e roccette, rientro lunghissimo a Verceia, è bene valutare in base al tempo disponibile.
Data inserimento 07/08/2006 15.37.20

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