Commento: |
Stufi del maltempo che imperversa ormai da troppo, io e Luca (Fini) ci muoviamo il giorno di ferragosto, che dovrebbe essere il migliore. In effetti alle 9 a Starleggia c'è un bel sole e fa quasi caldino. Lasciata l'auto alla sbarra sulla strada sterrata per S. Sisto, raggiungiamo in breve il Piano dei Cavalli: semplicemente stupendo! Trovato a vista il sentiero giusto (zero indicazioni, o nascoste! chiedere semmai ai locali e/o villeggianti) e raggiunta poi una presa dell'acqua, viriamo decisamente verso est, in piano, fino a raggiungere un sentierino che sale a zig-zag all'inizio del costolone panoramicissimo che conduce al bivacco. Qui il vento si fa forte e gelido e le prime nuvole si addensano contro la parete sud-est del Quadro, tanto che la cima non è più visibile. Dopo breve pausa, sprono Luca a partire. Il sentiero sale in direzione della vetta ancora un poco fino ad un ometto gigantesco; poi scende sulla destra nel bacino del Truzzo, in notevole esposizione, per poi risalire con tratti anche piuttosto ripidi fino alla selletta a quota 2700 circa. Saliamo quindi sulla larga cresta ormai nelle nuvole che passano veloci, lasciandoci intravedere a tratti un buon pezzo di percorso, comunque intuitivo. Sulle rocce c'è un pò di neve, siamo nelle nebbie e fa un pò freddo e Luca desiste a soli 50 m dalla vetta. Lo lascio in posizione comoda e salgo le ultime roccette (un passo delicato di II per via della roccia bagnata), foto alla croce di vetta e via! Con Giorgio, di Milano, incontrato là, una volta alla selletta, scendiamo da un percorso alternativo nel vallone della Sancia (sn). Giro non molto consigliabile (se non per la visita al piccolo ghiacciaio del Pizzo Quadro): uno sfaciume instabile immenso! Appena possibile bisogna traversare a sinistra verso il ghiacciaio (noi siam scesi troppo) e ricongiungersi alle morene. Si continua verso il passo della Sancia e, prima di raggiungerlo, si scende a naso per prati, torrenti e ghiaioni. In alternativa bisognerebbe valutare la percorribilità dei ghiaioni che dalla selletta scendono direttamente, in mezzo ai salti di roccia (attenzione!), verso il fondo del vallone.
Ormai sui pratoni in prossimità della presa d'acqua ci rilassiamo e ci godiamo il panorama offerto da queste valli amene e pittoresche che culminano in vette selvagge. Alla macchina alle 19 (10 ore esatte per l'intero giro), stanchi ma felici. Peccato solo per il tempo..! |