Numero report: 406
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: ronofran@hotmail.com
Gita: Corna di Medale
Data: 13/08/2006
Regione: Lombardia
Via di Salita: Cassin
Località partenza: Laorca
Quota partenza: 500
Quota arrivo: 1024
Dislivello: 500
Difficoltà: TD-
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: V
Rifugio di Appoggio: -
Attrezzatura Consigliata: Set completo di friend, di nut e cordini. Casco. Eventualmente una staffa (per i soci del CRAP...). Due corde da 50m.
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Eccellenti
Valutazione Itinerario: Eccezionale
Commento: Sabato sera, dopo la festa di Anna, Catena e Rambo, mi fermo alla Bonohutte speranzoso di combinar qualcosa l’indomani con Luca. Al comodo risveglio alle 10 il cielo non sembra promettere nulla di bono (…), ma in breve qualche raggio sopraggiunge. Inizialmente pensiamo al solito Angelone. Poi, scartabellando tra le relazioni che ho con me, salta fuori la Cassin al Medale. E’ vero, doveva essere l’obiettivo di fine stagione, anche perché consigliabile in autunno, ma vista la giornata fresca e sicuramente più stabile in fondovalle, la approviamo entrambi. Alle 12e30 attacchiamo. Il sole è arrivato e i primi tiri sono belli “caldi” anche se un’arietta fresca ci accompagna. Sin dall’inizio Bono non pare invogliato dalla via. In effetti, il primo facile tiro di II-III è molto vegetato, ma la roccia è comunque buona. Al secondo tiro, il Bono, molto poco motivato non riesce a trovare il passaggio e dopo diversi tentativi su passaggi impestati attrezza una doppia su un albero e capitola. Io, che non ne voglio sapere (…) trovo il passaggio facile sulla sinistra e rieccoci in via. Sono eccitato: siamo su una via storica, su difficoltà relativamente contenute per la parete sulla quale si svolge: attorno solo precipizi verticali e strapiombanti. Il prossimo camino è un bel V mooolto unto, ma il Bono lo vince elegantemente e puramente. Altro tiro di V per me ed eccoci ad un nuovo stop: un tiro di V+ frena il Bono, che oggi proprio svogliato, mi ripropone la ritirata. Niente da fare: ci vuol ben altro. Estraggo la mia staffa e via su dal V+ che poi diventa un bel diedrone di V che non lascia respiro. In sosta, recupero Luca che ancor non ne voleva sapere. Il prossimo tiro è quello chiave della via: si parte con un V protetto e poi il famoso traverso di VI-. Ancora una volta, Luca tenta la partenza, ma la mancanza di protezioni lo fanno desistere (non è proprio giornata). Riparto ed esco in sosta dopo un tiro bello tosto e impressionante, ma non terribile. E’ il turno di Luca che fa anche un bel pendolo sul traverso: giornata nera che però da qui in avanti va migliorando. In effetti, i tiri successivi, anche Luca è entusiasta: in particolare un liscio traverso di V- con uscita di IV+ che tira da primo è esaltante. Il tempo ovviamente scorre inesorabile e siamo all’uscita dopo 7 ore (beh, te credo con tutte quelle soste e cambi di capocordata.). Totale 12 tiri, di cui 10 sopra il IV, 5 sopra il V e un passo di VI-. La soddisfazione è comunque molta, anche per Luca, dato che nel seguito la via risulta meno vegetata della partenza. Sicuramente meno unta di quel che ci/mi aspettavamo. In ogni caso bella sostenuta: non ti lascia mai tregua o respiro. Siamo talmente “estasiati” dal compiuto che in discesa invece che arrivare a Laorca giungiamo a Rancio, con annessa risalita su strada asfaltata. Sono le 21, ma è già ora di pensare all’indomani…
Data inserimento 17/08/2006 14.12.10

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