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Quando certe idee partoriscono, è giusto realizzarle prima o poi. Sicuramente l’impresa GCCG dell’anno, peccato solo per l’assenza di 2 pilastri fondamentali come Kikko e Rambo. Vabè, per loro abbiamo avanzato una Zumstein da poter fare l’anno venturo……..
Partiamo dal parcheggio di Stafal, inutile dirlo, con zaini molto carichi. Tra una pirlata e l’altra, guadagnamo però quota abbastanza in fretta raggiungendo il Colle di Salza in circa 3 ore. Ovviamente ce la prendiamo con estrema calma e arriviamo così alla Capanna Gnifetti attorno alle 17. Dopo una lauta cena sul balcone del rifugio, sauna collettiva nel rifugio più affollato del pianeta. Fortunatamente la sveglia è alle 3.30, il calvario è finito e si può iniziare a camminare visto che le gambe scalpitano. Dopo aver superato la zona sottostante il rifugio, la più screpacciata, affrontiamo il lungo tratto che ci porta al Colle del Lys, dove ci sorprende l’alba. Da qui, in breve, siamo sulla cima del Ludwigshoe. Bellissimo lo scorcio sul Corno Nero con il solco della Val d’Aosta completamente immerso nella nebbia. Dopo esser scesi al Colle delle Piode, affrontiamo l’estetica e affilata cresta W della Punta Parrot, un 4000 assolutamente da salire!
Ridiscesi al Colle Sesia, dopo una pausa rifocillatoria, non ci resta che sferrare l’attacco agli ultimi 300 m di dislivello prima di solcare la neve della Punta Gnifetti. Ovviamente, sosta e foto di rito alla Capanna Margherita prima di buttarci in una discesa che terminerà alle 17.30 con le caviglie e le ginocchia agonizzanti.
Prestare molta attenzione al tratto di ghiacciaio immediatamente sotto la Capanna Gnifetti, un gruviera è meno bucherellato! Attenzione inoltre, per chi volesse effettuare questa salita in stile “puro” a imboccare il sentiero 7c per il Colle di Salza. A un certo punto c’è un vecchio sentiero caduto in disuso che sale verso l’Alta Luce. Bisogna invece puntare all’evidente selletta del colle.
Un grazie ai soci che hanno condiviso con me questa splendida “impresa”.
Una nota dolente riguarda invece l’atmosfera da giostre che si respira alla Gnifetti con stereo “a palla” e affollamento mega. Fortunatamente poi noi abbiamo compiuto questo giro alternativo evitando così la fiumana di gente diretta alla Margherita. Sinceramente ho apprezzato molto di più la Parrot delle altre cime fatte.
Partecipanti: io,Catena, Botto e Bestia
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