Numero report: 442
Nome: Luca Bono
Indirizzo posta elettronica: fenriso2000@yahoo.com
Gita: Odla de Cisles
Data: 09/09/2006
Regione: Alto Adige
Via di Salita: Fessura Dulfer
Località partenza: Col Raiser
Quota partenza: 1700
Quota arrivo: 2780
Dislivello: 1000
Difficoltà: TD+
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: V
Rifugio di Appoggio: Firenze
Attrezzatura Consigliata: NDA(MARTELLO E CHIODI FONDAMENTALI)
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Buone
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Partito sul far della sera da casa, arrivo in Val Gardena a notte fonda e mi piazzo con la macchina al parcheggio del Col Raiser. Con 4 ore di sonno in corpo mi incammino alla volta del rifugio Firenze dove mi aspettano Espo e Giovanna. Dopo una rinfrancante colazione partiamo diretti all’attacco della via, che si raggiunge dal rifugio in circa un’ora di marcia. Individuata la partenza Espo apre le danze, il primo tiro è già impegnativo e mentre ci recupera tasto con la dovuta attenzione ogni appiglio, messo in guardia dai compagni riguardo alla roccia non sempre affidabile della zona. La chiodatura in via è praticamente inesistente (ci pensa Espo a proteggersi magistralmente con dadi friend e cordini) e le soste, che quando va bene hanno uno o due chiodi, sono sempre da controllare. Tutto ciò condiziona non poco la tranquillità di chi ha sempre avuto a che fare con vie in cui le soste sono resinati con catena a prova di bomba…inoltre l’oprea di schiodatura a me affidata è spesso faticosa e senza le necessarie malizie (anche qui saranno provvidenziali i suggerimenti del saggio d’Oriente) fa perdere tempo. Dopo altri 4 tiri con difficoltà assolutamente sostenibili inizia il tratto duro della via: un tiro di V+ davvero ostico, e poi una lunga fessura di V molto divertente che superiamo con bella opposizione con uscita strapiombante che mi cuoce le braccia e mi obbliga ad attaccarmi a tutto quel che trovo! A questo punto però le diffioltà diminuiscono e si viaggia più velocemente. Arriviamo sull’anticima della Odla da Cisles, da cui partono le calate della discesa, e slegati percorriamo gli ultimi metri di facile II grado che conducono alla vetta vera e propria. Un pasto frugale poi giù per una discesa che si rivela tutt’altro che semplice: 10 calate in doppia inframmezzate da discesa in canale con tratti di arrampicata all’indietro. Decisamente tutta un’altra storia rispetto allo standard a cui ero abituato… Alla fine però torniamo esausti ma soddisfatti al rifugio: la mia prima esperienza dolomitica ha decisamente lasciato il segno e non sarà facile da scordare
Data inserimento 12/09/2006 17.37.56

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