Numero report: 63
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: Albigna - Spazzacaldera
Data: 12/06/2005
Regione: SVIZZERA
Via di Salita: Via normale del Dente
Località partenza: Diga Albigna
Quota partenza: 2100
Quota arrivo: 2470
Dislivello: 370
Difficoltà: D
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: V
Rifugio di Appoggio: Rifugio Albigna - Casa dei Guardiani
Attrezzatura Consigliata: 3/4 friends, due mezze corde da 50m, casco, qualche nut e qualche cordino, una dozzina di rinvii
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Ottime
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Come per magia (del resto basta crederci), da un weekend nato e pensato "tarpato" ecco venire un fantastico fine settimana ricco di emozioni e bei momenti. Sabato a Chiavenna una cinquantina di operatori del Servizio Glaciologico Lombardo si riuniscono per un ‘’GPS day’’. Siamo una cinquantina. Dopo il mattino passato a parlare della passata e della futura campagna glaciologica con Nibi e Paglia da ‘’professori’’, il pomeriggio siamo nel piazzale della sede del meeting ad utilizzare gli strumenti. Il tempo è bello in Bregaglia, nuvoloso altrove. Io e il mio nuovo compagno Luca Farinella scalpitiamo..ci attendono le rocce dell’ALBIGNA!!! Lasciato il gruppo alle 16:30, scappiamo a Pranzaira in Val Bregaglia, per prendere l’ultima funivia per la Diga dell’Albigna. Il progetto iniziale era di salire i 1000 metri a piedi, ma visto le incertezze dell’indomani e la pausa azzurra del pomeriggio optiamo per un anticipo arrampicatoria. Piacevolissima sorpresa quando poi la funivia presa al volo, risulta gratis per tutto il weekend causa anniversario costruzione!!! Giunti alla diga, ci avviciniamo al rifugio e affrontiamo i cinque tiri di aderenza della VIA LUCIA E MARCELLO che con i suoi 150 metri presenta difficoltà di 5b, forse anche meno per noi. Recuperati gli zaini ci apprestiamo a montar la tenda presso la diga, quando ci accorgiamo che un locale della casa dei guardiani (attualmente assenti) è aperto e pulito e offre un comodo riparo alla notte che si preannuncia freddino. Preparata a mangiata la nostra luculliana cena, possiam coricarci con la speranza nell’indomani: il cielo si è fittamente coperto da un po’ e pioviggina. Alle 4:30, sbirciamo fuori e il tempo è buono ma fa troppo freddo. Alle 7 qualche nuvola in più. Alle 9 quando attacchiamo le rocce della VIA NORMALE DEL DENTE allo SPAZZACALDERA (6 tiri, IV/V, 4c/5a, 250m) arrampichiamo nella nebbia. Il primo tiro lo affronto io e capiremo poi essere già una variante di 5a alla via originaria. Saliamo i tiri successivi in simpatia assieme ad un corso di alpinismo di Chiavenna e ciò talvolta ci rassicura per la mancanza di visibilità e per la non perfetta conoscenza dell’itinerario. Intanto passaggi mai difficili dove le scarpette lavorano alla grande. Peccato per il panorama anche se uno scorcio a metà ci regala una superba veduta della valle. Giunti sulla caldera, appunto, sommitale si presentano davanti a noi e improvvisamente il Dente e la famosa Fiamma, monolite di 30 metri che nella guida si dice esser più fotografato di Claudia Schiffer!!! Comincia a piovigginare. Quasi tutti attaccano gli ultimi metri e con ardua ginnastica giungono cavalcioni sul minuscolo pinnacolo. Noi, vista la pioggia, che sul granito non è auspicabile, viste le difficoltà (5c+) da non sottovalutare, ci spostiamo a mangiare sulla vera vetta di una decina di metri più alta (fatta di impressionanti massi accatastati sul bordo del precipizio) che tra l’altro non viene degnata della visita di nessun altro. Strano mi dico io, pur essendo la più alta…"Franz io vado in cima" non si smentisce nemmen questa volta! E sorpresa delle sorprese, quando siam intenti a scrutare gli atletici movimenti dei nostri vicini, ecco una folata di vento che spazza le nuvole e scopre il sole: panorama fantastico a picco sulla val Bregaglia e sul bacino dell’Albigna. Con il nostro posto dominante possima così goderci le acrobazie sul famoso pinnacolo con un vero posto in prima fila. Il tempo passa velocemente e decidiamo comunque di scendere progettando ovviamente un sicuro ritorno (Via Meuli alla Punta dell’Albigna la più probabile) in questo paradiso per l’arrampicata su granito, tra i più famosi delle Alpi. Elogio del mio nuovo compagno già da me ribattezzato "il Farina", ma detto dai suoi compagni meno esperti "la Guida" ed in effetti di nozioni alpinistiche su tecniche e metodi ne ha da vendere...che sia l'inizio di una nuova amicizia alpinistica!!! Bene!
Data inserimento 14/06/2005 9.20.22

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