Numero report: 85
Nome: Franz
Indirizzo posta elettronica: rotanodari.f@irea.cnr.it
Gita: Via del Veterano & variante
Data: 26/06/2005
Regione: SVIZZERA
Via di Salita: 13 tiri Veterano + 4 var.
Località partenza: Freggio (uscita autostrada Quinto)
Quota partenza: 900
Quota arrivo: 1500
Dislivello: 600
Difficoltà: D+
Pendenza Gradi: --
Difficoltà Roccia: VI
Rifugio di Appoggio: -
Attrezzatura Consigliata: Due corde da 50, una dozzina di rinvii, qualche friend, cordini, casco, scarpette...
Rischio Valanghe: 0
Condizione Itinerario: Eccellenti
Valutazione Itinerario: Ottimo
Commento: Pare che la polizia di Monza abbia emesso un comunicato a tutte le dogane italiane circa il furto di materiale alpinistico da parte di due loschi individui probabilmente extracomunitari…e’ quello che abbiam subito pensato domenica mattina alla dogana di Cannobbio, sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, quando il doganiere ci fa attendere un quarto d’ora per prendere le generalità e, viste le corde in auto, ci fa aprire bagagliaio, zaini, borsa degli scarponi, ecc. Peccato che il derubato fossi proprio io…!!! Siamo io e il Farina, passata una notte nella sua bella casa di Arona, in mezzo ai boschi e, ahimè, le zanzare, diretti ad Airolo. Meta è la via del Veterano, o meglio, come si legge dalla guida: ‘’la mitica via del Veterano in perfetto stile svizzero’’. Si tratta di una lunghissima via: 1000 metri di sviluppo, 23 tiri da 40 metri divisi in due parti con difficoltà contenute: due 5c/6a da azzerare e un 5a, il resto di difficoltà minori. E’ ben chiodata e si sviluppa su fantastiche placche di gneiss. Ma se queste sono le premesse per la giornata starem freschi. Già siam in ritardo ci mancano solo le attese forzate: oggi sarà una torrida giornata, prima partiam e meglio è. Usciti dall’autostrada a Quinto, ci dirigiamo a Freggio, piccolo paesello al limitar dei boschi. Scesi dalla macchina il Farina ha un bisogno impellente che soddisfa discretamente al bordo della strada, appena sul praticello adiacente: sta semplicemente facendo la pipì... Non l’avesse mai fatto! Poco distante uno sFizzero barbuto sta tagliando l’erba e vistolo si avventa sbraitando contro di lui: ‘’Spovki italiani! Siete dei povci!!! Andate a kakare nel bosco!!!’’ a questa frase aggiunge indicibili affermazioni ben colorite di parolacce e bestemmie nelle quali insulta a sproposito tutta la ‘razza italiana’. Finito il diverbio (e spostata l’auto altrove), siam finalmente in marcia. In 15 minuti all’attacco e in 4 ore abbiam superato 13 tiri. La via si rivela veramente bella per il paesaggio e la roccia. Il caldo sopportabile grazie ad una leggere brezza. Tuttavia le difficoltà non ci esaltano e nonostante si debba superare il tetto di 5c con la staffa (il mio primo passaggio in A1, ah ah ah ah) (in alternativa acrobazia da circo attaccati ad un cordino in loco, questo invece sarebbe A0) e il diedro di 6a per forza tirando una coppia (A0), ci manca qualcosa. (per inciso molto bello il traverso al tiro 13° di 5a). Dopo una pausa mangereccia, proseguiamo alla ricerca dei successivi dieci tiri. Tuttavia, pur sapendo di una variante più difficile da non prendere vi andiam proprio in bocca. Sarà poi propro quella ciliegina della giornata: quattro tiri di 5b+, 5c e 5c+ da 35 metri l’uno. In particolare l’ultimo, che tiro da primo superando il mio precedente limite di difficoltà (per un misero +...;-) ), si rivelerà alquanto emozionante. Le difficoltà ci rallentano ed è ora di scendere. Fatte due doppie di 55 metri, siam al sentierino che in meno di un’ora ci riporta alla base e a Freggio, dove per fortuna il contadino non è lì ad attenderci con la falce. Gran bella via, soprattutto di allenamento per mete a quote più elevate. Variante molto più remunerativa dei restanti dieci tiri di 4b non fatti.
Data inserimento 29/06/2005 13.16.44

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