Numero | 65 |
Nome | Ricky Scotti |
Posta elettronica | nibi@on-ice.it |
Gita | P.zo Brandà |
Data | 26 /08 /2005 |
Regione | Lombardia |
Via di salita | cresta ENE |
Partenza | Ambria |
Quota partenza | 1340 |
Quota arrivo | 2497 |
Dislivello effettivo | 1800 |
Difficoltà | EE |
Rifugio appoggio | Biv.Cigola |
Attrezzatura consigliata | acqua |
Rischio valanghe | 0 |
Condizioni trovate | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Prima uscita per la campagna glaciologica 2005. Io e Teo Mazza partiamo da Ambria (grazie a Mario che ci ha dato uno strappo). Superato il lago Zapel (il lago fantasma) raggiungiamo l'innesto con la GVO alla testata della Valle. Nebbie e cumuli orlano le vette, umidità alle stelle, l'ambiente è orobicamente splendido. La Val d'Ambria (che conoscevo poco) è un vero gioiellino. La testata composta da P.zo del Salto,P.zo dell'Omo,Diavolo di Tenda e M.Aga è maestosa. Passati dal Biv. Cigola giungiamo su un pianoro verso il Passo Brandà, da qui deviamo a destra e superata una poco marcata spalla ci troviamo nell'anfiteatro che culmina sul P.zo Brandà. Andiamo a prendere la cresta ENE ovviamente priva di tracce e la percorriamo completamente su pratoni di scerniùn a 60° ed elementari roccette. Poco prima della vetta ho una strana crisi di zuccheri, del resto abbiamo fatto 1100m di dislivello senza quasi bere e senza mangiare niente. Arranco fino in cima e mentre attendiamo che le nebbie si diradino per scattare le foto ai ghiacciai della Valle diamo fondo alle scorte di cibo (piuttosto scarse) ed alle scarsissime scorte idriche (5 cl di coca cola). La vetta, è piuttosto brutta, poco marcata lungo la cresta che parte dal P.so Brandà e stranamente infestata da ortiche(!) e "slavàz" (!!).Manco fossimo nei pressi di una casera. Il tempo migliora leggermente e scattate le foto iniziamo a scendere lungo la cresta sud. Torniamo poi lentamente al Bivacco Cigola e da qui puntiamo al Passo del Forcellino per scendere in Val Vedello. La siccità estiva ha prosciugato i torrenti e siamo costretti a patire le pene dell'inferno prima di trovarne uno nei pressi del Passo del Forcellino! I 300m di salita che dobiamo compiere per svalicare sono duri e le gambe(provate dalla corsa del giorno prima) sono ben poco propense a seguirmi. Dal passo scendiamo sul Ghiacciaio del Salto percorrendo un ripidissimo canalino di "scerniùn" e sfaciumi. Ora ci mancano ancora due salite da 100 e 200m per completare i rilievi. In qualche modo facciamo tutto e distrutti iniziamo la discesa verso il Lago di Scais dove mi toglo gli scarponi e scendo ad Agneda in sandali (i piedi rulavano). In definitiva,grande orobiata, mi mancava veramente. Un grazie a Teo che mi ha pazientemente accompagnato nei noiosi rilievi. |
Data immissione | 27/08/2005 17.57.24 |