Numero | 75 |
Nome | Luca Colzani & Tiziano Nespoli (GCCG) |
Posta elettronica | grigna@on-ice.it |
Gita | Week end glaciologico in Val Zebrù |
Data | 03 /09 /2005 |
Regione | Lombardia |
Via di salita | vari |
Partenza | Valfurva- frazione Niblogo |
Quota partenza | 1605 |
Quota arrivo | 1605 |
Dislivello effettivo | 2500 |
Difficoltà | EE |
Rifugio appoggio | Alpe Campo e V.Alpini |
Attrezzatura consigliata | Da ravanage puro. |
Rischio valanghe | 0 |
Condizioni trovate | Discrete |
Valutazione itinerario | Ottimo |
Commento | Dopo il forfait all’ultimo di Rambo, rimaniamo solamente io e Tiziano, l’insaziabile uomo di montagne. Giunti a Niblogo, intraprendiamo il lungo cammino che ci porta fino alle Baite di Campo. Qui, un gentile pastore, ci indica la strada migliore per raggiungere la fronte del Ghiacciaio del Forà, nostra prima meta. Risaliamo un primo tratto del sentiero che porta al Passo del Forcellino e deviamo poi completamente a sinistra seguendo la traccia dei cervi. Su terreno detritico, sfasciumoso, tipico del glaciologo, raggiungiamo la fronte del ghiacciaio dove troviamo subito il primo segnale di misura. Impieghiamo invece oltre un’ora per trovare l’altro segnale. Comunque, con un po di fortuna, riusciamo a trovare pure il secondo e, riusciamo a ripartire dal ghiacciaio solo verso le 14. Quando ritorniamo all’Alpe Campo sono ormai le 15.30.Giunti nei pressi della Baita del Pastore, sopraggiunge un temporale che ci costringe a una sosta forzata e soprattutto ci fa inevitabilmente modificare i programmi. Impossibile salire anche al Ghiacciaio di Montagna Vecchia, ridiscendere e poi risalire al Quinto Alpini. Decidiamo quindi di salire al rifugio e l’indomani, anziché tentare il Monte Zebrù, andremo a misurare il Montagna Vecchia. Sotto nubi minacciose, accompagnati da fragorosi tuoni, giungiamo al rifugio giusto in tempo per non beccarci una bella grandinata. Dopo una lauta cena e una gran bella dormita, domenica mattina seguiamo un primo tratto del sentiero che porta al Passo Zebrù. Verso la quota 2600 metri, iniziamo a scendere verso i Castelli dai quali, attraverso la morena del ghiacciaio, arriviamo alla fronte del Montagna Vecchia.Troviamo quasi subito il segnale dove costruiamo un grande ometto. Da qui, scendere alla Baita del Pastore è questione di un’oretta. Altre 2 ore di cammino ed eccoci nuovamente alla macchina. 2 giorni intensissimi, 2500 metri di dislivello e ben 35 km di cammino. Ambiente molto selvaggio e spettacolare. |
Data immissione | 05/09/2005 10.59.54 |