| Commento |
Eccoci qui alla seconda "gita sociale" di on-ice!
dopo la bellissima esperienza del Rodes decidiamo di restare in zona. Visto la possibilità di trovare neve trasformata decidiamo che il Pizzo degli Uomini con prevalente esposizione occidentale può fare al caso nostro!
Partiamo in 6:io,Franco (il pà!),Matteo,Domenico,Paglia e Fabio. Riusciamo a raggiungere in macchina (4x4) il piano di Agneda risparmiando così il noioso tratto iniziale da Vedello. Si comincia abbastanza forte ma la dura orobia ci rallenta il passo visto che dobbiamo passare da una scurissima galleria della mitica "bicicletta su rotaia" che serve ai guardiani della diga) e togliere gli sci più volte prima di raggiungere l'ex rifugio Guicciardi dove inizia il mitico bosco di Scais! risalito abbastanza agevolmente il primo tratto,ci lanciamo sul ripido pendio (canale) che porta alla Mambretti, qui la neve dura fa' selezione e il Franco vola in fuga, il Paglia a causa della sciancratura estrema dei suoi sci arranca. Il canale è ingombro da una grossa valanga che si è staccata dal pendio subito a nord della Capanna. Dopo una breve ma necessaria pausa riprendiamo la salita dei ripidi pendii sopra la Mambretti che stanno già iniziando a "mollare". Qui la pendenza è sostenuta e un una scivolata potrebbe essere fatale. Il Paglia ancora in difficoltà con i suoi sci perde per un attimo l'equilibrio e scivola a valle per alcuni metri, fortunatamente il pendio in quel tratto perdona,continuiamo con attenzione. Arranchiamo faticocamente sui grandi dossoni degli "uomini" forse a causa dei primi caldi. Dietro un dosso a 2500m circa raggiungiamo Fabio che si è fermato per problemi fisici, anche Matteo desiste stremato. Io,Paglia e Domenico continuamo seguendo la traccia del Franco che è avanti già di una ventina di minuti. Ci fermiamo più volte a discutere su quale sia la cima e da quale parte è meglio attaccarla. Superati dei ripidissimi pendii con neve farinosa(!) raggiungiamo un ampio pianoro e vediamo che il Franco ha attaccato il canalino subito a nord della vetta ramponi ai piedi e sci in spalla. Lo vediamo tentare di superare un imbuto di roccia lungo solo una ventina di metri che porta alla vetta,le condizioni non sono buone e desiste. Noi intanto abbiamo iniziato a risalire il canale, il paglia decide di non portare gli sci fino in cima. A metà canale incrociamo il Franco che scende, ci avverte della neve non ottima e ci saluta. Proviamo ad salire le rocce più a sinistra ma non ce la sentiamo di rischiare e decidiamo che il canale con gli sci è già una cosa fin troppo audace!
Il Paglia torna giù quasi subito mentre io e Domenico ci prepariamo,partiamo derapando vista la notevole pendenza (40° circa) ma poi prendiamo confidenza e ce lo beviamo tutto di un fiato! La discesa continua poi su neve farinosa a tratti entusiasmante. Da 2400 in giù la farina lascia spazio alla crosta ma nei dossi soleggiati si trova già bellissima neve trasformata. Decidiamo di scendere dalle "Moie di Rodes" che raggiungiamo su "primaverile" con un lungo traverso sotto i contrafforti del Rodes. Ci riportiamo poi sulla via di discesa scendendo un ripido canale subito a sud delle B.te di Caronno. Il bosco è per veri cultori della ravanata...ne succedono di ogni, fra tome e salti...
un'altra supersciata orobica è fatta,sconsigliata a a chi è abituato a fare l'ultima serpentina a 2 metri dalla macchina ma consigliatissima a tutti gli altri!
scusate la cronaca un po' narrativa ma questa sera mi è uscita così.
nota: (il pizzo degli uomini è la cima più a sinistra che si vede nella foto di sfondo alla pagina dei report gite!) |