Commento |
Partiti poco dopo il cimitero di Zone, dove la strada ciotolata inizia a farsi ripida,nei pressi di Pure (786m),io con gli sci sullo zaino e mio cugino con lo snowboarder, risaliamo la valle Vandul fino a Zuf, a 1283m dove calzo gli sci. Risaliamo su traccia fino ai prati sottostanti il corno del Bene, dopo la baita in località Casentiga. Qui guadagnamo quota sui pascoli innevati verso la malga Palmarusso(1840m), ma con un traverso verso destra poco al di sotto di essa, ci dirigiamo verso il Rif. Almici (1861m), dove incrociamo dei ciaspolatori provenienti da Zone. Passato il rifugio punto per la massima pendenza alla dorsale, a quota 1950m dove mi riposo un attimo e gioco con un topolino molto buffo dal musetto allungato.
Soffia il vento a raffiche da Ovest, la temperatura è di -5°c. Il cielo è quasi sereno e la visibilità spazia sopra le nebbie padane fino all' Appennino. Mi dirigo a NW verso il Pedalta (1957m), dove aspetto Daniele, un po' attardato.
Da qui, dopo esserci rifocillati, inizia una discesa entusiasmante su ampi pratoni e poi fra radi abeti ed infine dopo l' attraversamento di un tratto di bosco, fra prati con neve trasformata in mezzo a case di montagna dove il tempo non ha fatto il suo corso. Togliamo gli sci a circa 1100m, ci riallacciamo alla strada di salita,passiamo nel bosco degli gnomi ammirando le bellissime sculture intagliate nel legno e raggiungiamo la fedele Punto che ci riporta a casa. Questa salita sul Guglielmo, presenta meno affollamento di quella classica da Pezzoro, ed è infinitamente più bella come discesa. Bisogna però mettere in conto, se non si possiede un fuoristrada, un' oretta di sci in spalla. |