Back

Numero report: 211
Nome: Ricky Scotti
Indirizzo posta elettronica: nibi@on-ice.it
Gita: M.Sobretta (Cima Nord) -parete NE-
Data: 18/02/2005
Regione: Lombardia
Località partenza: impianti S.Caterina
Quota partenza: 2700
Quota arrivo: 3298
Dislivello: 700
Difficoltà: Ottimo sciatore-alpinista
Esposizione salita: Sud-est
Esposizione discesa: Nord-est
Neve prevalente: Crostosa
Altra neve: Ventata
Rischio valanghe: 2
Condizione itinerario: Mediocri
Valutazione itinerario: Ottimo
Commento: Eccoci al terzo rilievo al M.Sobretta. Dopo la trincea e le misurazioni della neve sul Ghiacciaio Alpe Sud, Eraldo mi propone una discesa ben diversa dalla monotona Valle dell’Alpe. La giornata è meravigliosa, i -9° al sole non si danno fastidio visto che non c’è vento. Risaliamo al colle fra la Cima Sud e la Cima Nord. Percorriamo la cresta quasi completamente sassosa sci ai piedi! Aggirando sulla destra i tratti più ostici raggiungiamo l’imponente croce della vetta più alta. (Cima Nord). Da qui la via canonica per calare sul ghiacciaio Sobretta Nord Est consiste nel scendere lungo la cresta est aggirando verso sud un imponente gendarme per poi infilarsi in un ripido canalino. Noi proviamo invece un nuovo passaggio, scendiamo a piedi lungo la poco accennata cresta N per circa 30m con un paio di salti rocciosi (I+) Da qui scendiamo verso est (destra) in un ripido canalino riempito da accumuli eolici (40-45°) per circa 20m. Sotto un masso calziamo gli sci e attacchiamo il ripido pendio (35-40°) che porta sul Ghiacciaio. La neve è difficile, crosta cedevole alternata a lastroni ghiacciati durissimi. I nuovi sci da 170cm mi danno una mano nelle giravolte saltate… La discesa prosegue per ripidi canalini e vallette, veramente complesso l’orientamento, se si sbaglia un canale si rischia di tornare indietro. La neve diventa bella solo per poche decine di metri poi torna crosta in insciabile. Più in basso optiamo per la discesa all’Alpe Sclanera visto che la “traversata” verso le piste è inagibile causa sassi. Non che da questa parte sia molto meglio…uno strato di 10cm di crosta con sotto 50cm di neve completamente ricostruita (praticamente brina) rende la discesa un tormento per i continui affondamenti stile sabbie mobili e per i sassi che macinano i miei poveri blossom. A fatica salviamo il salvabile cercando di andare piano e senza fare troppe curve. L’ambiente è splendido e il panorama sul Tresero pure! Arrivati a Malga Sclanera una ripida mulattiera nel bosco ci consente di togliere gli sci, una stradina motoslittata e ghiacciatissima ci riconsegna alla macchina. Itinerario tecnico e di notevole interesse, soprattutto con neve migliore e condizioni assolutamente sicure!
Data inserimento 18/02/2005 23.37.55