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Numero report: 233
Nome: Ricky Scotti
Indirizzo posta elettronica: elimina_questa_parte_nibi@on-ice.it
Gita: P.zo Meriggio (parete nord)
Data: 27/02/2005
Regione: Lombardia
Località partenza: Campelli
Quota partenza: 1271
Quota arrivo: 2358
Dislivello: 1130
Difficoltà: Buon sciatore
Esposizione salita: Nord-est
Esposizione discesa: Nord
Neve prevalente: Trasformata
Altra neve: Farinosa
Rischio valanghe: 2
Condizione itinerario: Accettabili
Valutazione itinerario: Discreto
Commento: La gita classica dei sondreisi forse non meriterebbe questa fama. Itinerario poco sciabile (prima bosco e stradina, poi lungo crestone). Scandalosa la gestione del territorio in questo angolo di Orobie, piste forestali che arrivano a 2000m, motoslitte libere di fare pirlate fino a 2200m, vecchi impianti da sci mai rimossi completamente. L’unica nota di merito dell’itinerario il panorama spettacolare sulla Val Caronno,la Val d’Ambria e la Val Venina. Partiamo tardi io e Teo dai Campelli risalendo rapidamente i bei prati, ci accorgiamo subito che qui NON ha nevicato. Risaliamo il bosco lungo la stra-assurda pista forsestale che risale bellamente il crinale di cresta fra il Dos di Piodi e la P.ta della Piada. Il bosco di Larici è favoloso ma orribilmente mutilato da questa inutile opera. Arrivati nei pressi della P.ta della Piada usciamo dal bosco, qualche raffica di vento ci ricorda che fa un freddo cane (circa -12° a 2000m). Il panorama finalmente si apre. Risaliamo la lunga cresta panoramica su pochi cm di brina! La neve fresca (5-10cm) si è già completamente trasformata in bellissima brina di superficie con foglie di 2-3cm di diametro.Raggiungiamo la grande croce di vetta e ammiriamo il panorama sulla bella Valle del Livrio. Vogliamo tentare la discesa dalla parete nord ma i primi 20 me sono praticamente privi di neve quindi decidiamo di scendere un po’ lungo la cresta per trovare un canalino più innevato. Tentiamo un primo canalino ma appena metto uno sci di sotto parte lentamente una piccola scarica di brina superficiale (mai vista una valanga di brina!) i 5cm che ci facevano sperare in una bella sciata si fanno tutti i 50m di dislivello fino alla base della parete. Optiamo per una discesa più orientale che riesce a meraviglia dopo poco, a tratti bella neve farinosa mista a brina su fondo duro a tratti su fondo inesistente. Dobbiamo schivare i solchi lasciati dalle motoslitte che usano questi pendii come campo di gioco per le loro evoluzioni. Raggiunta in breve l’Alpe Meriggio ripelliamo e percorrendo la pista forestale ritorniamo nei pressi del crestone. La discesa del bosco su stradina e toboga iperbattuto è divertente (occhio a qualche sasso). I prati dei Campelli sono la parte migliore della sciata, neve trasformata con 2cm di fresca. In fin dei conti una bella giornata, con l’amaro in bocca di aver “mancato” i 40cm di polvere dell’Alta Val Gerola.
Data inserimento 28/02/2005 11.04.02