Commento: |
Da tre anni rimandavamo l'appuntamento, finalmente ci siamo conosciuti. Giornata magnifica, freddina, senza una nuvola dalle 8 di mattina alle 6 di sera... ambiente grandioso che mi ricorda sempre più il versante italiano del Bianco, talmente è selvaggio. La difficoltà OSA riportata da alcune guide è a mio parere esagerata, in compenso il tratto alpinistico dal deposito sci (2787 m) alla vetta è da considerarsi AD-, con due sezioni a 50°. Indispensabili piccozza e ramponi oltre che pratica alpinistica, la neve ghiacciata da grande nord ci ha riservato una degna conclusione per questa splendida salita. La discesa? Buona su lastre da vento e neve pressata fino al pianetto di q 2500 ca, poi crosta infame con qualche tratto farinoso fino alla Casera del Druet, quindi crosta delle peggiori fino alle Baite Michelini. Il rimanente tratto è godibile, ma alla fine la stradina è ricoperta per intero da una lastra di ghiaccio spesso, non percorribile senza ramponi. Partecipanti: Paglia, Ricky-nibi, Lorenz, Dome.
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